Anche Carlo Verdone è intervenuto sul caso molestie che ha travolto il cinema internazionale e pure italiano negli ultimi mesi. Nel corso di un incontro che si è tenuto all'’Università di Tor Vergata a Roma, in occasione della consegna della laurea honoris causa in beni culturali e territorio, l'attore e regista ha detto la sua, partendo dal caso Brizzi motivo per il quale gli è stata posta la domanda. "I processi si devono fare in tribunale e i provini si devono fare negli uffici. Io quando li faccio ho sempre accanto a me un aiuto regista, e non li faccio a casa. Lì posso invitare un’attrice che conosco da tempo e che considero un’amica. Ma un regista serio, e questo lo dico anche per chi vuole fare l’attrice, fa i provini in ufficio con il casting, i suoi aiuti e assistenti".
Carlo Verdone: sui film e sui provini da fare in studio
Un messaggio quello di Verdone rivolto a chi si approccia alla professione e non vuole alcun rischio.
Si sta buttando tutto un po’ in “caciara”. Non si può denunciare dopo 30, 35 anni, c’è qualcosa che non va, perché poi alzando questo polverone il mondo del cinema sembra un mondo di sospettati. C’è anche tanta brava gente, di questo non ne parla nessuno. Poi c’è una parte, secondo me piccola, che agisce male".
Difesa della categoria da parte dell'attore ma condanna a certi episodi, anche se con qualche distinguo:
Un conto è provarci, un conto è violentare. Provarci fa parte dell’uomo da quando è nato, la violenza è ben altra cosa, e può manifestarsi anche come plagio, che può essere anche solo con lo sguardo, su una persona fragile e debole. Le agenzie devono essere più attente e vigili, devono avvertire i loro attori, li devono proteggere, devono dare i consigli giusti.
Verdone su Brizzi, il regista accusato
Su Fausto Brizzi Carlo Verdone non si è sbilanciato: "Non mi posso esporre, so quello che sapete voi dai giornali, non siamo molto amici, ci salutiamo, non lo conosco come persona. Mi auguro che sia ridimensionato tutto quello che si dice".
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