Un ruolo cinematografico che Will Smith ha assunto più di un decennio fa lo perseguita nel bel mezzo della pandemia di Coronavirus attualmente in corso: tutto ciò lo fa sentire responsabile dell'eccesso di disinformazione che circolano sulla malattia. Nel film, l'attore interpretava proprio un virologo sopravvissuto a una situazione apocalittica.
Coronavirus, Will Smith si sente in colpa di Io sono Leggenda
Will Smith ha recitato in Io sono Leggenda nel 2007 (film che non ha avuto un sequel) nel ruolo del Dr. Robert Neville, un virologo dell'esercito americano che crede di essere l'ultimo sopravvissuto umano in mezzo a una piaga globale che trasforma le persone in creature simili a vampiri. Questa settimana, l'attore ha ripensato al ruolo, in un episodio a tema Coronavirus del talk show di Facebook della sua famiglia, Red Table Talk.
"Volevo farlo perché nel 2008 ho realizzato I sono Leggenda, quindi mi sento responsabile di gran parte della disinformazione", ha affermato Smith. "Quindi volevo che avessimo l'opportunità di esaminare le basi e di coinvolgere gli esperti".
La sua parte nel film, ha affermato l'attore, ha richiesto una ricerca che includesse un viaggio nei Centers for Disease Control and Prevention che gli ha fatto capire il grave impatto che una pandemia potrebbe avere sul sistema sanitario e sulla società in generale.
"Ho sviluppato una comprensione di base riguardo ai virus e agli agenti patogeni virali", ha affermato. "Ha davvero cambiato la mia vita e il modo in cui ho guardato il mondo e ci sono concetti di base che le persone non capiscono".
Will Smith parla delle pandemie e dei loro effetti
L'attore ha continuato a parlare delle pandemie, citando un esempio di un ospedale sopraffatto dai pazienti, dicendo che se "50 persone si presentano in quell'ospedale contemporaneamente per ottenere 40 posti letto, hai 10 persone in condizioni critiche", il che potrebbe rendere più elevata la mortalità.
Lo show ha fatto leva, inoltre, su varie apparizioni di esperti che hanno spiegato cosa sono le pandemie e il COVID-19. La figlia Willow, ad esempio, ha chiesto all'ospite, il Dr. Michael Osterholm, di spiegare cos'è una pandemia, che egli definisce come "uno scoppio mondiale di un nuovo virus o di un nuovo batterio".
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