Altri guai in arrivo per Harvey Weinstein: il produttore è stato incriminato di molestie per la terza volta. Come reso noto dal procuratore di Manhattan, Cyrus Vance, i fatti risalgono al 10 luglio 2006: una donna sarebbe stata costretta dal mogul a praticargli un rapporto orale. In caso di condanna, la pena minima per un reato di questo tipo è di dieci anni di carcere. Vance ha anche aggiunto che le indagini su Weinstein non finiscono qui: “Questa incriminazione è il risultato dello straordinario coraggio mostrato dalle sopravvissute che si sono fatte avanti. La nostra indagine continua”, ha commentato il procuratore.
Harvey Weinstein oggi: nuove accuse di molestie
Weinstein si è dichiarato non colpevole delle accuse di stupro e abusi che gli sono state rivolte per due casi specifici avvenuti nel 2013 e nel 2014. Tramite il suo avvocato, il produttore ha sempre sostenuto di non aver mai avuto rapporti non consenzienti. In questo primo caso, gli inquirenti lo hanno rilasciato dietro una cauzione di un milione di dollari, la consegna del passaporto e l’obbligo di indossare un bracciale elettronico alla caviglia per essere costantemente sotto controllo.
Harvey Weinstein: cauzione non basta a placare lo scandalo
Sono più di settanta le donne che hanno accusato Weinstein, 66 anni, di molestie, molte delle quali personaggi di spicco del mondo del cinema e dello spettacolo. Tutto è cominciato il 5 ottobre 2017, quando il New York Times ha pubblicato per la prima volta quello che a Hollywood si vociferava da anni. Le prime a parlare al quotidiano sono state Rose McGowan e Ashley Judd, seguite da Asia Argento, Mira Sorvino e Rossana Arquette al New Yorker. Poi sono arrivate tutte le altre, da Angelina Jolie a Gwyneth Paltrow passando per il racconto shock di Salma Hayek durante la complessa e dolorosa lavorazione di Frida.
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