Nella giornata del 7 agosto 2018 si è spento Luigi Orifene Soffrano, un attore italiano il cui nome forse non vi dirà niente ma che ha partecipato a moltissime commedie italiane negli anni '70 e '80. Noto nell'ambiente con il soprannome di Jimmy il Fenomeno, Soffrano è morto a 86 anni nella casa di riposo per anziani di Milano in cui si trovava dal 2003 a causa di gravi problemi fisici.
Jimmy Il Fenomeno: Fellini si accorse del suo talento
Jimmy il Fenomeno potrebbe essere considerato un simbolo del grande periodo della commedia italiana, apparso in numerosi film al fianco dei più grandi attori comici del nostro cinema. Jimmy è ricordato soprattutto per la sua incredibile espressività, un vero e proprio caratterista dei B movie che ha recitato al fianco di grandi nomi quali Totò, Aldo Fabrizi, Alberto Sordi, Adriano Celentano, Alvaro Vitali e Paolo Villaggio. Un vero e proprio volto di gomma, che sorpendeva il pubblico con la sua risata, la sua voce dialettale e quegli occhi strabici che, messi insieme, lo rendevano una vera e propria caricatura umana.
Il grande rimpianto della sua carriera sarà stato senza dubbio quell'occasione persa di lavorare con Federico Fellini, che da amante delle figure curioso, voleva scritturare Jimmy il Fenomeno per il personaggio del magistrato nel film La Voce della Luna. Un impegno che non venne mai preso a causa di un precedente accordo dell'attore, che doveva prendere parte ad un film appartenente ad una delle grandi saghe della commedia italiana: Pierino.
Jimmy Il Fenomeno: a Drive In con Ezio Greggio
Escludendo un cortometraggio realizzato nel 2006, la sua ultima apparizione in video risale al 1993 quando fece la sua consueta apparizione nel film Fantozzi in paradiso di Neri Parenti. Non solo cinema però per l'attore nato a Milano nell'ormai lontano 1932. Negli anni ottanta infatti, grazie ad Antonio Ricci, Jimmy divenne la spalla di Ezio Greggio nel fortunato programma televisivo Drive In, e successivamente una presenza fissa nel cast del popolare serial I ragazzi della Terza C.
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