In questi giorni Lino Banfi sta presentando la sua autobiografia pubblicata in occasione del suo 80esimo compleanno e, ospite de “L’Arena” di Massimo Giletti, ha raccontato dei suoi esordi, il periodo difficile in cui ancora non era famoso e tutti lo conoscevano ancora come Pasquale Zagaria.
L'attore si trasferì dalla Puglia a Roma con la moglie e la figlia di pochi mesi per seguire la sua grande passione ovvero il cabaret:
"Volevo diventare chef di cucina, aiutavo i cuochi e riuscii a racimolare un po’ di soldi per andare a Roma a fare l’attore. Di sera facevo il cabaret, di giorno facevo il cameriere. La mattina andavo a Frascati e facevo vedere che sapevo servire, venivo da una buona scuola alberghiera. Arrivavo alle 7 a casa. C’era mia moglie e mia figlia Rosanna che aveva pochi mesi, Avevo una macchina da pochi soldi e con quella andavo a fare gli spettacoli. Mi prendevano in giro per questo."
Lino Banfi però a quei tempi fu accolto con molta freddezza:
“Su di me un certo snobismo. Guardavano i miei sketch di nascosto. Li perdono”.
Infine conclude raccontando il giorno in cui perse la verginità:
"A Napoli in una casa chiusa, fu la mia iniziazione sessuale. Ero stato in seminario per 5 anni, era l’11 luglio del 54 e io compivo 18 anni. Mi presentai in questa casa elegante. Mi aprì una donnina procace che stava pulendo. Mi chiese se avevo 18 anni, le mostrai la carta d’identità e vide che li compivo proprio quel giorno. Ero caruccio all’epoca, magro e carino. Mi fecero festa in due o tre. Fu una bella festa e non mi fecero manco pagare."
Quando il conduttore gli domanda se si ritirerà prima o dopo Francesco Totti, Banfi pensa alla morte ma sorride:
“Totti ha dichiarato che smetterà l’anno prossimo e farà il dirigente. Io ho parlato con San Pietro e mi ha detto che ho altri 8 o 9 anni davanti. Lui deve campare altri 40/50 anni”.
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