Il futuro di Matteo Renzi pare possa non essere in politica, bensì in televisione. In attesa di conferme ufficiali da parte dell'ex leader del PD, le voci continuano a circolare. Svariate le ipotesi, che vedrebbe l'ex Presidente del Consiglio, che ha oggi 43 anni, non ha mai nascosto una certe verve televisiva. Abile nel catturare l'attenzione di un pubblico dal vivo, potrebbe provare a fare lo stesso in uno studio televisivo. I commenti sul web non sono mancati, da parte di elettori e colleghi politici. Di recente ha espresso la propria visione anche il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, leader del Movimento Cinque Stelle che, intervistato a In Onda, non ha nascosto un sorriso nel parlare di Matteo Renzi.
Renzi in tv, la risposta di Di Maio
Nelle ultime settimane si è parlato molto del futuro di Matteo Renzi, tentato da Netflix. Il prossimo futuro però potrebbe vedere l’ex leader del PD in chiaro, sulle reti Mediaset della famiglia Berlusconi, il che ha scatenato una serie di commenti in ambito politico.
Non si è sottratto a questi Luigi Di Maio, che ha così commentato la vicenda, senza nascondere un sorriso: “Gli faccio i miei auguri per questa nuova esperienza alla Piero Angela. È davvero qualcosa che supera ogni immaginazione. Non mi proporrei per una cosa del genere, ma evidentemente lui è più bravo in queste cose. Prendo atto che ha scelto di dedicarsi ad altro”.
Luigi Di Maio, la Rai: pronte nuove nomine
Restando in ambito televiso, sarà compito di Di Mario e Salvini, stando all'accordo di governo siglato, occuparsi del nuovo corso della Rai. I due hanno promesso di voler dire addio alle poltrone politiche che, a loro dire, sarebbero presenti nell'azienda pubblica: “In Rai metteremo persone al di sopra di ogni sospetto politico. - ha spiegato Di Maio - Io e Salvini ci siamo dati la parola in merito. Puntiamo a nominare un amministratore delegato, che possa mettere mano all’azienda con un’ottima soprattutto manageriale”.
Il leader del Movimento Cinque Stelle ha inoltre promesso di portare avanti una battaglia contro gli eventuali raccomandati scovati in azienda, che dovranno dimostrare in che modo siano riusciti a raggiungere il posto ad oggi assegnatogli.
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