«Una guerriera», così Lucrezia Lante della Rovere ha definito la madre Marina Ripa di Meana, morta nella sua casa di Roma all'età di 76 anni venerdì 5 gennaio a causa di un tumore. Ultimamente le sue apparizioni nei salotti televisivi erano diminuite dal momento che il male, contro cui lottava da ben 16 anni, si era fatto ancora più aggressivo. In molti conoscevano la sua storia, dal momento che Marina ne aveva parlato non solo nel programma di Barbara D'Urso, Pomeriggio Cinque, ma anche a La vita in diretta da Marco Liorni e Francesca Fialdini. Proprio nelle ultime ore, inoltre, il Tg 5 ha mandato in onda un video testamento, registrato per Radio Radicale, in cui Marina Ripa di Meana, ha parlato non solo della sua malattia ma anche della sua volontà di voler andare in Svizzera, ammettendo di aver pensato al suicidio assistito.
Marina Ripa di Meana: videotestamento
Le parole di Marina Ripa di Meana, inoltre, sono state raccolte da Maria Antonietta Farina Coscioni, grande amica della stilista e scrittrice italiana e di cui si fidava molto.
Ho qui un messaggio per tutti gli italiani. L’ho scritto ma purtroppo non sono in grado di leggerlo perché parlare non mi è più possibile. Per questo incarico la mia amica Maria Antonietta Farina Coscioni. Dopo Natale le mie condizioni di salute sono precipitate. Il respiro, la parola, il mangiare, alzarmi: tutto, ormai, mi è difficile, mi procura dolore insopportabile: il tumore ormai si è impossessato del mio corpo. Ma non della mia mente, della mia coscienza. Ho chiamato Maria Antonietta Farina Coscioni, persona di cui mi fido e stimo per la sua storia personale, per comunicarle che il momento della fine è davvero giunto. Le ho chiesto di parlarle, lei è venuta. Le ho manifestato l’idea del suicidio assistito in Svizzera. Lei mi ha detto che potevo percorrere la via italiana delle cure palliative con la sedazione profonda. Io che ho viaggiato con la mente e con il corpo per tutta la mia vita, non sapevo, non conoscevo questa via. Mi ha anche spiegato che posso essere assistita qui a casa, posso scegliere di intraprendere questo ultimo tratto di strada della mia vita tra i mie affetti più cari, i mie amici, il mio mondo. Ora so che non devo andare in Svizzera, vorrei dirlo a quanti pensano che per liberarsi per sempre dal male si sia costretti ad andare in Svizzera, come io credevo di dover fare. È con Maria Antonietta Farina Coscioni che voglio lanciare questo messaggio, questo mio ultimo tratto: per dire che anche a casa propria, o in un ospedale, con un tumore, una persona deve sapere che può scegliere di tornare alla terra senza ulteriori e inutili sofferenze. Fallo sapere, fatelo sapere
Marina Ripa di Meana e la sua battaglia
Da oltre 16 anni Marina Ripa di Meana ha portato avanti la sua personalissima battaglia contro il tumore. Il suo coraggio e la sua determinazione sono stati un vero e proprio mantra non solo per la figlia ma anche per le sue nipoti che prenderanno esempio da lei e dalla sua forza di volontà.
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