Mai come negli ultimi mesi Asia Argento è stata al centro di critiche e polemiche anche ingiustificate: prima per la denuncia tardiva, a detta di alcuni, ai danni di Harvey Weinstein, ora a causa del suicidio del suo ex compagno, lo chef Anthony Bourdain. Dopo la morte del celebre cuoco, da diverse parti sono piovute critiche contro l'attrice italiana, accusata di essere stata una delle cause che hanno indatto Anthony Bourdain al suo ultimo trafico gesto. In difesa di Asia Argento, nelle ultime ore, si è però schierata la collega statunitense Rose McGowan (nota per il ruolo di Paige nella serie TV Streghe).
Rose McGowan difende Asia Argento
In una lettera pubblicata da Buzzfeed, Rose McGowan ha scritto: "E’ stata proprio Asia a chiedermi di parlare in sua vece, ha affrontato il suo mostruoso violentatore e ora deve affrontare un altro mostro, il suicidio. Il suicidio del suo amato amante e alleato, Anthony Bourdain. Molte persone consideravano Anthony un amico che hanno perso evogliono scagliarsi contro qualcuno e incolpare. Non ci si deve abbassare a quel livello. Il suicidio è una scelta orribile, ma è la scelta di una persona.Non compiamo il gesto sessista di bruciare una donna sul rogo a causa di una colpa ingiustificata. La guerra interna di Anthony era la sua guerra, ma ora è rimasta da sola sul campo di battaglia a venir colpita dai proiettili. Non è accettabile in nessun modo incolpare lei o qualcuno di diverso, nemmeno Anthony".
Asia Argento - Anthony Bourdain: Rose McGowan difende la collega
Come nella seconda parte della sua lettera Rose McGowan ha spiegato, accusare Asia Argento del suicidio del suo ex compagno non è corretto: "Vi chiediamo di essere migliori, andare più a fondo, leggere e imparare quello che riguarda le malattie mentali, il suicidio e la depressione prima di rendere la situazione peggiore per chi è sopravvissuto giudicando quello che non hanno capito, che non può mai essere compreso del tutto. Anthony non avrebbe mai voluto che Asia venisse ferita. Mi piace pensare che ci voglia far dialogare su quello che si deve fare alle prese con la depressione. Incolpare non è un dialogo, è impedire la nostra crescita collettiva".
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