Flavio Insinna diventa Antonio Maglio, il dottore che riportava i ragazzi alla vita. L'attore e conduttore del quiz L'eredità è il protagonista di A muso duro di Marco Pontecorvo, il biopic televisivo che ricostruisce la storia del padre del movimento paralimpico in Italia. Medico, neuropsichiatra e dirigente dell'Inail, Maglio ha cambiato il concetto di disabilità usando per primo la sport-terapia per curare handicappati e paralizzati, fino agli anni Cinquanta trattati come reietti.
A muso duro, film Rai sul padre delle Paralimpiadi
Prodotto da Rai Fiction con Elysa Productions in collaborazione con L'alveare Producinema, A muso duro si concentra su un periodo particolare nella vita di Maglio: l'organizzazione della prima Paralimpiade della storia a Roma nel 1960 alla quale parteciparono 400 atleti provenienti da 23 Paesi e 5.000 spettatori. Ispirandosi agli studi e alle metodologie del neurologo Ludwig Guttmann sul recupero dei paraplegici, il medico dell'Inail e direttore sanitario del Centro Paraplegici di Ostia dava primaria importanza all'intervento psicologico nel suo approccio terapeutico.
Lui stesso aveva subìto un devastante trauma: la scomparsa del figlio, morto di meningite ad appena sei anni. Un lutto che gli ha segnato la vita e che l'ha portato ad aprire Villa Marina, l'innovativo centro ostiense dove ha formato con la sport-terapia tantissimi ragazzi tra cui Roberto Marson, il campione di scherma e azzurro più vincente nella storia dei Giochi Paralimpici con 26 medaglie di cui 16 d'oro. Quando è entrato nella Fondazione Santa Lucia, Maglio ha creato la squadra di pallacanestro in carrozzina più scudettata d'Italia.
A muso duro, cast della fiction Rai
La sceneggiatura del film è di Pontecorvo, Grazia Giardiello e Roberto Jannone su soggetto di Paolo Bianchini, Stefano Bussa e Valeria Doddi. Nel cast con Flavio Insinna ci sono Paola Minaccioni (Tiziana), Claudia Vismara (la moglie Stella, al suo debutto), Massimo Wertmüller (Navarra) e Luca Angeletti (Giordano Dezza). Intervistato dall'Ansa, Insinna rivela che A muso duro è stata la realizzazione di un sogno: interpretare un medico come lo era suo padre.
Non ho seguito la sua strada perché avevo una patologia, la paura per gli aghi, avevo anche vinto il concorso per accedere alla facoltà di Medicina. Quando Marco mi ha chiamato mi sono emozionato, ma anche spaventato, temevo di non essere all'altezza. Papà mi ha insegnato qualcosa che mi ha accompagnato per tutta la vita: non esisti solo tu, gli altri siamo noi. Aveva un fratello medico anche lui con una disabilità ad una gamba, non bisogna mai voltarsi dall'altra parte.
Il conduttore, oggi ancora supporter della Santa Lucia, non rinuncia a una stoccata nei confronti della politica, colpevole di investire sempre meno nella sanità. Maglio era un genio perché "è arrivato a disegnare il progetto che poi ha fatto realizzare per una carrucola per calare in mare i ragazzi e fargli fare il bagno ma anche per un pulmino. Compra un piccolo peschereccio. Diceva: dove sta scritto che un disabile non può sentire l'acqua del mare sulla pelle?".
Il film tv su Maglio, oggetto di un bellissimo ritratto sulla rivista Contrasti, va in onda il 16 maggio in prima serata alle 21:15 su Rai1.
Foto: Rai Fiction / Elysa Productions
Riproduzione riservata ©2024 - PCTV