"Chef Borghese: lavorare gratis si chiama sfruttamento. A Livorno non sei il benvenuto". È la frase, accompagnata dagli hashtag "Cercasi schiavo" e "Mai più sfruttamento stagionale", che ha accolto Alessandro Borghese a Livorno. Arrivato nella città toscana per registrare i nuovi episodi del suo programma 4 Ristoranti, il cuoco è stato preso di mira da lavoratori e sindacati dell'USB per le sue parole sulla mancanza di manodopera.
Alessandro Borghese, giovani e lavoro: le parole dello chef
In un'intervista concessa al Corriere della Sera, Alessandro Borghese ha dichiarato di essere "alla perenne ricerca di collaboratori" per il suo ristorante ma di faticare a trovare nuovi profili, sia per la cucina che per la sala.
Non credo che la figura del cuoco sia in crisi, ma ci si è accorti che non è un lavoro tutto televisione e luccichii. Si è capito che è faticoso e logorante. E mentre la mia generazione è cresciuta lavorando a ritmi pazzeschi, oggi è cambiata la mentalità: chi si affaccia a questa professione vuole garanzie. Stipendi più alti, turni regolamentati, percorsi di crescita. In cambio del sacrificio di tempo, i giovani chiedono certezze e gratificazioni. In effetti prima questo mestiere era sottopagato: oggi i ragazzi non lo accettano.
Borghese si è unito a Flavio Briatore e Al Bano, altri due personaggi famosi che invece di schierarsi contro il precariato e le morti sul lavoro, si sono lamentati pubblicamente per l'assenza di personale, specie quei giovani che "osano" chiedere uno stipendio dignitoso.
Prima del Covid c'era la fila di ragazzi fuori dai ristoranti, oggi non si vuole più fare questo lavoro. Io ho un ritmo di due-tre colloqui al giorno, ma poi non riesco ad assumere, perché tanti non stanno davvero cercando, si vede che non sono interessati. Altri approfittano della situazione: sanno che c'è tanta domanda perciò fanno richieste eccessive. Io cerco la misura: persone che magari non sanno cucinare benissimo, ma che siano educate e desiderose di imparare. La mia azienda saprà ricompensarle: noi ai dipendenti offriamo anche corsi di inglese e di sommelier, ma deve instaurarsi un rapporto di fiducia reciproco.
Alessandro Borghese, Livorno amara: "Non sei il benvenuto"
L'USB di Livorno ha approfittato della presenza dello chef in città per lanciare la campagna nazionale "Cercasi schiavo". L'iniziativa protesta contro lo sfruttamento sempre più schiavista del lavoro legato al turismo e alla ristorazione e in particolare degli stagionali, specie durante i mesi estivi.
Sui profili social del sindacato appaiono le immagini degli striscioni esposti nel quartiere storico Venezia, particolarmente ricco di ristoranti, locali e pub. Un rione scelto non a caso da Borghese e la troupe di Sky per la loro trasmissione.
"Lo stesso chef Borghese – fanno sapere dall'USB – che qualche mese fa esordì con alcune frasi in difesa di quei ristoratori che decidono di non pagare i propri dipendenti in quanto 'devono imparare' un mestiere. Vorremmo ricordare a Borghese che il lavoro gratuito (e nel nostro Paese esiste in diversi settori) si chiama sfruttamento. Il lavoro si paga, sempre...".
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