È un Enrico Montesano arrabbiato ma anche pronto ad una spiegazione quello che il pubblico di Giuseppe Cruciani ha ascoltato a La Zanzara. Ospite del programma radiofonico di Radio 24, l'attore è tornato sulla sua espulsione da Ballando con le stelle, causata dalla maglietta con il logo della Decima Mas e il motto di Gabriele D'Annunzio indossata durante le prove con la maestra Alessandra Tripoli.
Montesano, Ballando con le stelle "dovrebbe richiamarmi"
Il caso è subito esploso e si arricchisce di nuovi particolari con il passare delle ore, come il presunto saluto romano che il comico avrebbe fatto nell'allenamento incriminato, ripreso in alcuni video in possesso della Rai. In realtà il desiderio di Montesano, come ha espresso a La Zanzara, è di tornare a Ballando per fare chiarezza sulla sua posizione.
Mi auguro di essere richiamato. C'è stata una reazione eccessiva ed esagerata, ma alla luce dei chiarimenti potrei tornare. Potrebbero darmi una penalità, una squalifica per una puntata. Io sono per natura ed educazione pronto al dialogo e a trovare una soluzione di compromesso.
L'ex Rugantino rigetta ogni accusa di simpatie fasciste. A dimostrarlo c'è anche la sua carriera politica, passata dalla militanza socialista negli anni Settanta al Pds di Occhetto fino alle simpatie per il primo Movimento 5 Stelle. Non proprio un background di destra.
Mi devono chiedere scusa. Devo essere riabilitato: non ho questo tipo di storia. Si sono dimenticati che per vent'anni ho portato tanti voti alla sinistra. Mio nonno era tipografo all'Unità e la famiglia di mia mamma era antifascista e repubblicana. La mia educazione e formazione è quella.
Enrico Montesano, maglietta Ballando "si vede da anni online"
La colpa del Pomata di Febbre da cavallo è aver messo una t-shirt "che si vede da tanti anni in tutti i negozi online e che ha dei simboli che non hanno nulla a che vedere con il periodo tanto vituperato, che noi ricusiamo e abbiamo sempre denunciato".
La Decima Mas ha preso la medaglia d'oro. Se vai sul sito del Quirinale ci sono i riferimenti, anche sui siti delle Forze Armate e della Marina Militare. Cancellate tutto. Se avessi indossato una maglia con il Che o Mao non sarebbe successo nulla. Per noi nati dopo la guerra diventano gadget storici che non hanno più nessuna valenza politica. Stavamo provando, abbiamo giocato e scherzato. Era una maglietta per sudare, le avevo finite e ho messo quella. Non mi è stata data la possibilità di spiegare, mi hanno trattato come un mafioso pluriomicida. Mi dispiace per tutti i tecnici della Rai: è una squadra straordinaria.
Il sospetto è che i vertici del servizio pubblico non aspettassero altro per fare fuori dal talent Montesano, fortemente voluto nel cast dalla conduttrice Milly Carlucci (i due si conoscono dai tempi di Fantastico 1997) ma aspramente criticato per le sue posizioni anti-sistema sulla gestione politica della pandemia.
Qualcosa di strano c'è sotto, forse ero un personaggio scomodo che non aveva raccolto alcuna provocazione in sei settimane. Mi sembra una maglietta di distrazione di massa. Qualcuno probabilmente non gradiva la mia presenza lì e hanno preso la palla al balzo.
L'attore è dispiaciuto per aver commesso una leggerezza costata polemiche a non finire e si dice "addolorato" soprattutto per la Carlucci.
Ma non mi sento in colpa, non ho commesso reati. Ho messo una maglietta con simboli militari. La rete l'ha presa in maniera ironica, non ci ha creduto nessuno, come nessuno del pubblico ha notato nulla quando è andato in onda il filmato. Nessuno di noi ha pensato all'intenzione che ci hanno voluto attribuire, forzando. Voglio pure scagionare i dipendenti e delegati della Rai. Se questi simboli sono affiancati nelle manifestazioni ufficiali e nelle parate, perché avremmo dovuto avere noi questo sospetto? La malignità è nell'occhio di chi guarda.
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