Blob compie 30 anni e con l'appuntamento del 17 aprile, anno della sua nascita nel 1989, supera il traguardo delle 9268 puntate. Il "fluido televisivo che tutto ingloba e tutto divora" ha scandito quotidianamente la recente storia italiana, è stato una critica alla società dello spettacolo e uno specchio ironico e deformante di ciò che si agita sul piccolo schermo, un contenitore di dolcezze e orrori, meraviglie e bassezze. Per celebrare il suo compleanno, Blob aggiunge cinque ulteriori appuntamenti alla normale collocazione delle 20 nel palinsesto di Rai3.
Blob, 30 anni del fluido tv: gli appuntamenti
Domenica 14 aprile è andata in onda una seconda (disponibile su RaiPlay) interamente dedicata alle origini e ai momenti cruciali del programma, con Enrico Ghezzi che ha raccontato aneddoti e curiosità sulla nascita della trasmissione. Mercoledì 17 aprile, il giorno del compleanno, Blob "invade" il palinsesto di Rai3 con 10 clip che sorprenderanno il pubblico all'interno di tutti gli altri programmi, mentre giovedì 13 giugno, alle 23.20, verrà trasmesso uno speciale con tutti i personaggi della politica italiana degli ultimi trent'anni. A questi eventi, si aggiungeranno sei notti di Fuori Orario durante l'estate. Passati i trent'anni, Marco Giusti ha voluto fare chiarezza per l'ennesima volta sulle origini del programma, nato nella Rai3 rivoluzionaria di Angelo Guglielmi.
Blob, Ghezzi e Giusti: non tutti sanno che…
Come ha scritto su Dagospia, la genesi di Blob è un'idea di Enrico Ghezzi e Marco Giusti, cinefili militanti e amici dai tempi dell'università, aiutati da un gruppo proveniente da Officina Filmclub e composto da Ciro Giorgini (fu sua l'intuizione di un programma di solo montaggio), Paolo Luciani e Fabrizio Grana. I contrasti tra i due, tuttavia, esplosero presto, a partire dal titolo: Giusti rivendica di averlo "rubato" al celebre film di fantascienza con Steve McQueen, mentre Ghezzi aveva proposto un più istituzionale Di tutto di più.
Ghezzi e Giusti, ha raccontato il papà di Stracult a Malcom Pagani sul Fatto Quotidiano, non si parlano dal 1996. “Mi scrisse cinque lettere violentissime, orrende, piene di insulti. Scene brutte da matrimonio naufragato”, ha rivelato il critico di Dagospia. “Tutti i migliori amici di Ghezzi – aggiunge – si sono dati alla macchia. Forse non è un caso. Secondo me Enrico ha sempre odiato Blob. Ne avrà montati in tutto dieci su settemila. Non era in grado, non amava la contaminazione tra il trash e la politica, soffriva per un successo che propagandava come suo ai quattro venti, ma che sapeva non appartenergli”.
Blob resta comunque il mito, “ha la malizia degli dei di farci sorridere come una barzelletta”, ha detto Guglielmi. “C'era in Blob – conclude Giusti – il massimo della distanza e il massimo dell'aderenza al proprio tempo. C'erano i figli di Marx e della Coca-Cola. I cartoni animati, il digestivo Antonetto, Andreotti, Nanni Moretti e il mio gusto dell'epoca”.
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