Dopo 55 anni dalla tragedia che colpì il Vajont, il disastro causato dall'omonima diga, Focus decide di dedicare uno special tv sull'accaduto, "Vajont: Analisi di un disastro (Per non dimenticare)", che andrà in onda sul canale 35 il 9 ottobre 2018 alle 23:15, in seconda serata.
Si tratta di un progetto a metà tra un documentario di denuncia e un documentario storico, che vuole andare ad analizzare la storia della diga, un progetto che ha attraversato oltre circa 40 anni per esser e completato (iniziato negli anni '20 e completato negli anni '60) per poi collidere in uno dei più gradi disastri della nostra nazione.
Focus: la struttura dell'analisi sul disastro del Vajont
Il programma dedicato al Vajont si dipanerà attraverso due fili della narrazione, uno affidato ad un tecnico esperto ed uno ad una delle persone che vissero quei tragigi momenti.
La parte tecnica è stata affidata, da Focus, a Giovanni Crosta, professore della Facoltà di Geologia dell'Università Bicocca, così da spiegare, tecnicamente, perchè c'è stato un disastro simile, perchè la frana è diventata troppo grande per essere governata e perchè, infine, la montagna è crollata tutta insieme, in unico enorme blocco di terra e roccia, invece che come previsto, ossia a strati.
La parte "storica" ed "emozionale", invece, sarà costruita intervistando dei testimoni diretti, tra cui anche lo scrittore Mauro Corona, all'epoca un bambino di poco più di 13 anni, che ricorda perfettamente quello che successe il 9 ottobre 1963, quando morirono 2000 persone.
Focus: il materiale per il documentario sul Vajont
"Vajont: Analisi di un disastro (Per non dimenticare)" non è certo il primo documentario che Focus dedica ad una tragedia, in nome di un'ormai quasi abbandonato indirizzo pedagogico e storico della televisione, unito all'interesse del pubblico, ma è un documentario molto particolare.
Questo perchè Luigi Bignami, che ha curato il documentario, è riuscito ad accedere ad alcune immagini d'epoca, fornita dal Museo di Longarone Vajont "Attimi di Storia", il cui direttore ha collaborato, e ad alcune foto attuali realizzate grazie all'aiuto di un drone, che mostrano lciò che era la diga, ricordandola in tutta la sua grandezza ingegneristica, e la montagna, ancora danneggiata dal disastro e dalla frana.
Fonte delle immagini: www.facebook.com/FocusCanale35
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