È rovente il clima attorno a Gennaro Sangiuliano in seguito alle recenti rivelazioni di Ignazio La Russa. Durante l'ultima puntata del programma Mezz'ora in più, il vicepresidente del Senato ha ammesso candidamente che il direttore del Tg2 "era pronto a sottoscrivere il programma di governo di Fratelli d'Italia". La Russa ha spiegato che all'incontro milanese del partito sono state invitate diverse personalità di spicco del movimento conservatore e sovranista, tra cui appunto "Genny".
Gennaro Sangiuliano dal Tg2 a FdI?
Sangiuliano ricopre il ruolo di direttore del Tg2 dal 31 ottobre 2018. Già vicedirettore del Tg1 e direttore dei quotidiani Roma e Libero, il giornalista napoletano è anche il biografo italiano di Reagan e Putin, Xi Jinping e Trump. Il Consigliere di Amministrazione della Rai Riccardo Laganà fa sapere sui social che in CdA ha chiesto chiarimenti a Carlo Fuortes sulle dichiarazioni di La Russa.
L'AD ha comunicato la risposta scritta in CdA, ritengo che per trasparenza e rispetto verso i cittadini venga comunicata dall'azienda.
La "risposta scritta" di Fuortes, almeno per il momento, non è stata diffusa. Nella sua lettera, Laganà sottolinea che la presunta partecipazione di Sangiuliano al programma di governo di Fratelli d'Italia "si porrebbe in frontale contrasto con l'articolo 6 comma 1 del contratto di servizio, con i doveri del giornalista di cui al Testo Unico (il giornalista 'non aderisce ad associazioni segrete o comunque n contrasto con l'articolo 18 della Costituzione né accetta privilegi, favori, incarichi, premi sotto qualsiasi forma – pagamenti, rimborsi spese, elargizioni, regali, vacanze e viaggi gratuiti – che possano condizionare la sua autonomia e la sua credibilità'), codice deontologico dei giornalisti, nonché con i doveri di cui al contratto di lavoro Rai e annesse previsioni del Codice Etico".
Sangiuliano Fratelli d'Italia, l'attacco dell'Usigrai
L'Usigrai non è da meno. In una nota ufficiale, il sindacato dei giornalisti Rai lancia l'allarme sottolineando che "autonomia e indipendenza dei Tg della Rai, alla vigilia delle elezioni, per i vertici dell'azienda non sono più un problema".
Ci saremmo aspettati una risposta da parte dell'azienda. L'Usigrai aveva chiesto ai vertici di prendere posizione per difendere l'autonomia e l'indipendenza del Tg2, il cui direttore durante la campagna elettorale estende la sua responsabilità anche sugli approfondimenti giornalistici di Rai 2. E per la verità nemmeno il direttore Sangiuliano, che pure avrebbe ragione di prendere le distanze da chi lo associa tra gli ideologi di un partito, ha fatto nulla per smentire l'onorevole La Russa.
Il Foglio già anticipa che nel caso in cui Fratelli d'Italia vincesse le elezioni e Giorgia Meloni approdasse a Palazzo Chigi, Sangiuliano potrebbe diventare direttore del Tg1 o addirittura Amministratore Delegato della Rai. La Russa, invece, liquida queste indiscrezioni come "becere strumentalizzazioni e attacchi a uno stimato professionista".
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