Nella gara di Amici di Maria De Filippi è ormai consuetudine per i giovani concorrenti incorporare delle "barre", ovvero una porzione di testo in aggiunta alle parole classiche di un brano scelto, nelle loro esibizioni. Questa possibilità è sfruttata dai cantanti e contemplata dai giurati, ma irrita profondamente Luca Jurman, vocal coach che ha partecipato al programma di Canale 5 dal 2007 al 2011.
Luca Jurman Amici, che bordate: il post al veleno
In un post apparso sui suoi profili social, Jurman dice la sua su questa pratica che spopola durante il serale della trasmissione e "dissacra" canzoni che hanno fatto la storia della musica.
Continuare a mettere le 'barre' su brani e opere che hanno fatto storia e venduto milioni di dischi in tutto il mondo, sfruttando e spesso deturpando il significato del testo e del senso comunicativo dell'originale… ha rotto! Ma scrivete su musiche originali, vostre (se siete in grado) così evitate anche confronti imbarazzanti!
Jurman non risparmia una stoccata al cast di professori del talent show di Canale 5: Rudy Zerbi, Anna Pettinelli e Lorella Cuccarini.
Trovo altresì imbarazzante e abominevole che degli 'pseudo titolati' avvallino uno scempio del genere, spesso addirittura definendo 'geni' dei ragazzi che alla fine si illudono di esserlo! Siamo caduti talmente in basso che in Italia la tv invece di fare educazione e divulgazione della vera arte… sta creando la sua estinzione!
Luca Jurman oggi: Amici e l'assenza di etica nei talent
La conclusione di Jurman è amara, sul futuro del programma ma anche su quello della musica, sempre più legata ai talent televisivi.
So benissimo che con questo post attirerò critiche ed insulti, ma esiste un termine che racchiude il senso di ciò che ho scritto, un termine che purtroppo ormai è senza valore in questo paese: etica! Mi meraviglia che i veri artisti, autori, compositori, musicisti, produttori artistici, arrangiatori, cantanti e grandi interpreti non facciano e non dicano nulla per tutto ciò che accade in questo ambiente così decaduto e venduto alla paura del 'non lavorare più se parlo'! E peggio del peggio, è che ci sarà qualcuno che pur di prendere due soldi o dalla discografia o dalla Siae, venderà anche se stesso e le proprie opere per dire che gli va bene che si usi un suo brano con queste finalità, anzi lo troverà 'interessante'.
Replicando ad alcuni utenti critici che gli danno del "rosicone", il cantante e arrangiatore aggiunge che "me ne sono andato io a metà del periodo del serale" e "non è stato nemmeno gradito dalla produzione il mio improvviso allontanamento", quindi si domanda "perché dire delle cose a fondo educativo e didattico devono essere per forza delle rosicate?".
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