Nero a metà 2 ci sarà? È questa la domanda che tanti fan si stanno facendo dopo l'ultima puntata della fiction di Rai1. Il poliziesco con Claudio Amendola e Miguel Gobbo Diaz è stato un grandissimo successo: il finale di stagione, andato in onda lunedì 17 dicembre, è stato il programma più visto dell'intera giornata, superando i 5 milioni 800mila spettatori e stravincendo la prima serata con il 25,8% di share. Amendola, protagonista nei panni dell'ispettore Carlo Guerrieri, non ha confermato la realizzazione di una seconda stagione, ma le dichiarazioni fatte dall'attore romano nel corso della conferenza stampa di presentazione della serie fanno pensare a tutti gli effetti ad un seguito.
Nero a metà 2 ci sarà? Parla Claudio Amendola
"Stamattina entrando in Viale Mazzini ho pensato che la prima volta in Rai per me è stato il 1982", ha detto Claudio Amendola. "Di lunga serialità in Rai ne ho fatta tanta in passato, poi ho avuto l'onore di fare Marcinelle e Lampedusa, due chicche per me. Ho fatto lunga serialità per molti anni a Mediaset e questo mi ha impedito di farla in Rai. Per me è un piccolo ritorno a casa, qui ho fatto cose bellissime. Spero di continuare a lavorare ancora in Rai. Ho capito che il personaggio di Carlo era voluto da tutta la struttura Rai". Non a caso la prima stagione di Nero a metà si è conclusa con un finale aperto.
Claudio Amendola, fiction Nero a metà un ritorno a casa
La netta sensazione è che il caso Bosca e i segreti di Carlo possano offrire materiale fresco e stimolante per un seguito. Le parole di Riccardo Tozzi, il produttore di Cattleya, sono state piuttosto chiare in merito: "Nella serie c'è uno sguardo sull'intolleranza, ma è laico, non manicheo, e trionfa lo humour tipico di Roma. Il genere, giallo e commedia, permette anche di raccontare le storie in modo profondo. C'è stato un grande lavoro nella scelta dei dettagli e degli ambienti". Un lavoro che il pubblico di Rai1 ha evidentemente apprezzato.
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