Sapevate che Lucero Hogaza León ha recitato in una telenovela quando era una bambina? Si chiamava Marcellina. Che dire dei tempi in cui Verónica Castro (la mamma di Cristian Castro) era più grande di Ana Brenda e Gaby Espino messi assieme? Stiamo parlando degli anni Ottanta, che oggi sono tanto rimpianti, e che hanno sviluppato sul piccolo schermo e su Netflix tanta nostalgia. In questo articolo, vi mostriamo le 10 indimenticabili telenovelas degli anni '80.
Telenovelas anni '80: da El derecho de nacer a Carrusel
Partiamo con El derecho de nacer è una telenovela messicana del 1981, prodotta da Ernesto Alonso per Televisa. La storia inizia quando una giovane donna cerca un consiglio dal suo medico dopo che è rimasta incinta e sta discutendo se dovrebbe abortire. Pertanto, in essa, vengono trattati argomenti importanti e delicati, quali l'interruzione di gravidanza e l'ineguaglianza sociale.
Procediamo con Marcellina (Chispita) è una telenovela messicana prodotta da Valentín Pimstein per Televisa nel 1982. María Luisa e suo marito hanno un terribile incidente d'auto, suo marito muore e lei ha perso completamente la memoria e non è in grado di ricordare nulla. A causa di questo incidente, Maria Luisa dimentica di avere una figlia, Isabel, che diventa di colpo orfana e, quindi, portata nell'orfanotrofio di Padre Eugenio. Quando Isabel compie 10 anni, viene adottata da Don Alejandro, un uomo rispettabile, vedovo e con 2 figli, Juan Carlos e Lilí.
Passiamo, poi, a Eligia Elena che è stata una telenovela venezuelana di successo, realizzata nel 1982, da Venevisión: Ligia Elena Irazabal, una ragazza bella e ricca, incontra Ignacio Ramón "Nacho" Gamboa, un ragazzo un po' folle di quartiere che è il figlio di Pancholón, autista dell'Irazabal. Nacho è un tecnico telefonico, quindi Pancholón un giorno va a riparare il telefono a casa del suo datore di lavoro, così avviene l'incontro dei protagonisti. Cuore di pietra (Tú o nadie) del 1985, con Andrés García, Lucía Méndez e Salvador Pineda: gli attori diventarono i beniamini di Televisa dopo questa telenovela, considerata una delle più redditizie degli anni '80.
Cristal Questa telenovela venezuelana è stata rifatta due volte in Messico. La prima volta, si chiamava El privilegio de amar. La seconda volta ha avuto il titolo Triunfo del amor, con William Levy e Maite Perroni. Ma l'originale era Cristal, che andò in onda nel 1985, scritta da Delia Fiallo e prodotta da Radio Caracas Televisión.Victoria Ascano, la bella e affermata proprietaria della casa di moda "Casa Victoria", decide di cercare la bambina che ha abbandonato anni prima. Nel contempo, Cristina, la figlia di Victoria, lascia l'orfanotrofio dove è cresciuta e si trasferisce in un appartamento con altre due ragazze, pronta a perseguire il suo sogno di diventare modella.
Cristina viene ingaggiata senza saperlo da Victoria: proprio quando stava per diventare una modella di successo, Victoria scopre che Cristina e Luis Alfredo, il suo figliastro, avevano una relazione. Victoria allontana Cristina e Luis Alfredo sposa Marion, la sua vecchia fidanzata, perché lei sostiene di avere con sé il figlio. Poco dopo essere stato abbandonato da Luis Alfredo e licenziata da Victoria, Cristina scopre che anche lei è incinta.
Le migliori soap opera latine anni '80
Non potevamo non citare Topacio in onda dal 1984 al 1985, con Grecia Colmenares: la telenovela, che ebbe un successo di pubblico enorme e guadagni consistenti, era un remake di una telenovela degli anni '60. Topacio, una ragazza nata priva di vista sin dalla nascita, vera figlia dei Sandoval, ma creduta morta dopo il parto dalle levatrici e, quindi, scambiata con Gianluigi. La bambina cresce in campagna e si orienta nel mondo, facendo leva sul suo udito. Anni dopo incontrerà Gianluigi, con il quale si sposerà in segreto.
La tana dei lupi (Cuna de lobos) del 1986, in cui vediamo Catalina Creel come uno dei più malvagi antagonisti nella storia delle telenovelas: la storia ruota attorno al clan dei Larios, ricca famiglia di industriali del settore farmeceutico e alla figura della maligna matriarca Catalina Creel (magistralmente interpretata da María Rubio), la quale indossa una strana e inquietante benda multicolore sull'occhio destro.
Rosa Selvaggia, telenovela messicana del 1987, prodotta da Valentín Pimstein per Televisa, con protagonisti Verónica Castro e Guillermo Capetillo: una ragazza di umili origini incontra un giovane ricco e si innamora di lui, ma la famiglia di quest'ultimo non approva. La debuttante (Quinceañera) del 1987: gli adolescenti Adela Noriega, Thalía e Ernesto Laguardia hanno infranto molte regole con questa telenovela, che, in quell'anno, ha toccato, per la prima volta, argomenti come la droga e le bande.
Arriviamo a Carrusel: era il 1989 e Televisa stava già facendo dei remake. La telenovela era la versione messicana di una argentina, chiamata Jacinta Pichimahuida. Solo in Brasile, il primo episodio ha registrato un pubblico di 20 milioni di persone. La storia inizia con la vita quotidiana di un gruppo di scolari che frequentano la scuola elementare messicana ("Escuela Mundial") e le relazioni di questi ultimi con la loro insegnante, Ximena. Nella serie, vengono affrontate diverse questioni sulla vita, sui valori quali l'amore, la fiducia e l'amicizia.
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