Uno studio messicano ha portato alla luce dei dati piuttosto allarmanti: un bambino in Messico passa circa 4,5 ore al giorno davanti alla televisione. "Un comportamento del genere è dannoso per la loro formazione e sviluppo", avverte Ricardo Bucio Mujica, segretario esecutivo del Sistema Nazionale di Protezione Integrale di bambini e adolescenti.
In pratica, un bambino qualunque alla fine del mese ha guardato ben 135 ore di programmi televisivi.
Dopo la sua visita a San Luis Potosi, dove ha incontrato bambini, autorità locali e il Sistema di Stato per lo Sviluppo Integrale della Famiglia (SEDIF) il segretario esecutivo ha indicato che indipendentemente dal contenuto del programma televisivo, il minore in questo modo si preclude la possibilità di fare attività fisica, socializzare, giocare e rafforzare i legami familiari.
L'ex capo del Consiglio nazionale per la prevenzione della discriminazione (CONAPRED), ha fatto presente che secondo l'Istituto federale delle telecomunicazioni (IFT), i bambini sono il pubblico più vasto di telenovelas di tutto il Paese.
Alla luce di quest'informazione, Bucio Mujica ha sottolineato che le vicende narrate in questo tipo di programmi non sono tra i più istruttivi, né lo strumento più appropriato per i più giovani. Inoltre stare tutte quelle ora davanti alla televisione li porta a cattive condizioni di salute come sovrappeso e obesità "non solo per la mancanza di attività fisica, ma anche per l'invito al consumo di cibo spazzatura", ha spiegato.
Inoltre, secondo il funzionario federale, le telenovelas inculcano nelle giovani menti stereotipi, modelli complessi di famiglie, razzismo e classismo: aspetti che vengono assimilati sin dalla tenera età e si ripercuotono immancabilmente anche nella vita adulta.
Fonte: pulsoslp.com.mx
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