Settant’anni già compiuti e un elenco di libri di successo diventati grandi capolavori cinematografici: la filmografia di Stephen King – o, meglio, quella che fa riferimento ai suoi bestseller – è ricchissima e apprezzata. It, il film horror col pagliaccio tornato al cinema nel 2017 dopo la miniserie del 1990, ha superato il record di quello che è considerato il miglior film del genere, L’esorcista, in quanto ad incassi. L’horror di William Friedkin del 1973 precede proprio uno dei film tratti dai libri di Stephen King, Shining, considerato il numero due nella classifica stilata dalla rivista londinese Time Out. Forse è anche il più celebre, anche se divide la fama con altri cult. Il 2017, oltretutto, ha visto arrivare al cinema due pellicole tratte dai romanzi del pluripremiato artista: non solo It ma anche La Torre Nera. Un'accoglienza, quella per il film con Matthew McConaughey e Idris Elba, piuttosto tiepida. "La sfida principale era fare un film basato su una lunga serie di romanzi, in tutto sono circa 3.000 pagine. In più è stata presa la decisione di fare un film che rientrasse nel rating PG-13 da una serie di libri estremamente violenti. Devo dire che per me lo sceneggiatore Akiva Goldsman ha fatto un lavoro incredibile": così il flop è stato giudicato dal maestro King.
Televisione e cinema: il successo del pagliaccio It
Stephen King ha ispirato cinema e televisione, ma con il film It, quello del pagliaccio Pennywise - incubo dei bambini e odiato dai veri clown- ha fatto ancora di più, visto che il suo romanzo è stato adattato sia al piccolo che al grande schermo. Nel 1990 It il pagliaccio assassino entrò per la prima volta nella casa dei telespettatori americani: la miniserie tv fu diretta da Tommy Lee Wallace e secondo un sondaggio che Radio Times ha indetto nel 2004 è il secondo tra i programmi più spaventosi di sempre trasmessi dalla tv americana, dietro ad X Files e davanti, nella top ten, a I segreti di Twin Peaks. Tim Curry era il protagonista di quella serie: la sua interpretazione di It convinse la maggioranza di critica e pubblico ma molti furono insoddisfatti dalla poca fedeltà del prodotto al romanzo di Stephen King.
Meno di 30 anni dopo, nel 2017, al cinema come detto è arrivato anche il film It, diretto da Andreas Muschietti e interpretato da Bill Skarsgård. La pellicola di Muschietti si basa sulla prima parte del romanzo, quella ambientata negli anni '80 (anche perché nel 2019 è prevista l'uscita del sequel, che sarà invece ambientato nel presente). Immancabile il palloncino rosso, che attira i bambini di Derry e li attira in una trappola mortale. In questa cittadina del Maine dove la gente scompare senza motivo, l'ultima vittima è il piccolo George, risucchiato in un tombino durante un temporale. Alcuni bambini, riuniti sotto il Club dei Perdenti, indagano sul mistero che riguaeda la morte di George.
Il Leader dei Perdenti è il giovane Bill Denbrough (rulo interpretato da Jaeden Lieberher), fratello maggiore dell'ultima vittima, attanagliato dai sensi di colpa per non aver impedito il brutale assassinio. Al suo fianco Ben (Jeremy Ray Taylor), Richie (Finn Wolfhard), Stan (Wyatt Oleff), Mike (Chosen Jacobs), Eddie (Jack Dylan Grazer) e Beverly (Sophia Lillis), l'unica ragazza. Quando la ricerca li conduce a un clown sadico e maligno chiamato Pennywise (Bill Skarsgård), ciascuno dei coraggiosi componenti del neonato Club si rende conto di averlo già incontrato prima....
Film horror, al cinema Shining ha fatto storia
Difficile scegliere tra le trasposizioni cinematografiche dei romanzi di Stephen King, ma su tutti sono certamente tre i titoli più forti e importanti rimasti nella storia del cinema.
1- Shining. Era il 1980 quando Jack Torrance mostrava il suo volto nelle sale cinematografiche. Shining, come detto, è forse il film più conosciuto da quelli tratti dai romanzi di King. Eppure molti non sanno che Shining di Kubrick (proprio lui, uno dei registi più apprezzati del panorama mondiale) fu candidato a due Razzie Awards. Per il peggior regista e per la peggiore attrice non protagonista. Un destino che non è toccato a Jack Nicholson, di Shining il protagonista proprio nei panni di Torrance. Si tratta di un uomo, questo racconta la trama, che accetta un lavoro come custode all’Hotel Overlook, sulle Montagne Rocciose.
In quel luogo, dieci anni prima, si era consumato un delitto: un uomo, prima di suicidarsi, aveva fatto a pezzi le due figliolette e la moglie. Jack raggiunge l’hotel con la moglie e il figlio, il piccolo Danny. Quest’ultimo, con le sue doti parapsichiche, vede fiumi di sangue scorrere e incontra personaggi della tragedia di dieci anni prima. Jack arriverà ad impazzire, cercherà di uccidere moglie e figlio ma Danny lo attirerà nel labirinto e per uno dei due non ci sarà scampo.
2- Carrie, Lo sguardo di Satana. Tra i migliori horror di Stephen King diventati film c’è sicuramente Carrie, Lo sguardo di Satana: un romanzo al quale l’autore è affezionato, quello del 1974, dato che si tratta del primo libro di Stephen King pubblicato. Due anni dopo Brian De Palma lo portò sul grande schermo: nel cast anche un giovanissimo John Travolta, oltre a Sissy Spacek, Amy Irving, Piper Laurie, William Katt, Nancy Allen, Betty Buckley, Michael Talbott, Noelle North, Priscilla Pointer. La protagonista è la giovane Carrie White, una giovane adolescente zimbello della classe. Solo la sensibile Sue si pente del suo comportamento delle compagne e convince il proprio ragazzo, Tommy Ross, a far da cavaliere a Carrie al ballo di fine corso.
I due alla festa sono incoronati reginetta e re della serata ma ecco che su Carrie si rovescia sangue di maiale. Un terribile scherzo che porta la ragazza a ricorrere al potere telecinetico di cui sa di essere fornita: ne nasce un incendio che uccide quasi tutti (Sue sopravvive). Non solo, visto che tornata a casa la ragazza uccide la madre, incendia la casa e muore lei stessa. Il film si chiude con Sue che porta fiori sulla tomba di Carrie e dal suolo una mano insanguinata la afferra. Del film è stato realizzato un sequel nel 1999 e anche un remake, nel 2013.
3 - Misery non deve morire. Tra i film ispirati a libri di Stephen King c’è un altro capolavoro come Misery (Misery non deve morire nella traduzione italiana), film del 1990 diretto da Rob Reiner, tratto dal romanzo Misery di Stephen King (1987). La pellicola valse a Kathy Bates, interprete del personaggio della psicopatica Annie Wilkes, l’Oscar e il Golden Globe. Non solo, perché quel personaggio risulta essere, secondo ,l’American Film Institute il diciassettesimo tra i cinquanta cattivi del cinema. La storia raccontata è quella dello scrittore Paul Sheldon, che ha da poco terminato la stesura di uno dei suoi romanzi con protagonista Misery Chastain. L'uomo ha un incidente e viene "salvato" da una donna, Annie.
Immobilizzato per le fratture, l'uomo si risveglia a casa di chi si scopre essere una sua grande fan. Annie ama il personaggio di Misery ma quando scopre, attraverso il manoscritto dell'uomo, che il personaggio è destinato a morire, impazzisce. Da psicopatica qual è, obbliga Sheldon a riscrivere il romanzo con un altro finale e brucia il manoscritto precedente. Seguiranno momenti di altissima tensione: come quando la donna immobilizzerà Sheldon rompedogli le caviglie per non farlo scappare o ucciderà lo sceriffo che indagava sulla sparizione dell'uomo. Il finale? Inaspettato...ma non troppo.
Stephen King, horror ma non solo
Non solo horror tra i grandi capolavori del cinema basati sui libri di Stephen King. Tra questi è il caso di citarne almeno tre, premiati dal pubblico e dalla critica.
1- Il miglio verde. Un film intenso, toccante e che fa riflettere. Il romanzo omonimo King lo scrisse nel 1996, tre anni dopo Frank Darabont diresse il film con protagonisti Tom Hanks e Michael Clarke Duncan. Tutto è "narrato" dal personaggio di Tom Hanks, Paul Edgecomb, all'amica Elaine Connelly. L'uomo vive in una casa di riposo e racconta quanto accaduto 60 anni prima, quando lavorava come capo delle guardie del braccio della morte nel penitenziario di Cold Mountain. Lì erano rinchiusi coloro i quali avrebbe fatto la loro ultima passeggiata lungo il cosidetto Miglio Verde, il corridoio verde che li avrebbe condotti alla stanza delle sedia elettrica. Tra loro anche John Coffey, un omone grande e grosso condannato a morte per l'omicidio di due gemelline di nove anni. Subito si il dubbio è lecito: è proprio quell'omone dall'aspetto gentile ad aver commesso il fatto? Il film risponderà anche a questa domanda.
2- Le ali della libertà. Secondo Empire, il film del 1994 diretto da Frank Darabont, è al quarto posto nella lista dei cinquento della storia del cinema, mentre secondo l'American Film Institute è al settantaduesimo posto nella lista dei cento migliori film statunitensi di tutti i tempi. Protagonisti della pellicola Tim Robbins e Morgan Freeman: la vicenda è quella dell'ergastolano Red, che sta per uscire di prigione dopo avervi trascorso quarant'anni, racconta la storia del suo grande amico Andy Dufresne, bancario condannato ingiustamente per l'omicidio della moglie e dell'amante di lei. Il film ottenne sette nomination all'Oscar e solo in America incassò 28.341.469 dollari.
3- Cuori in Atlantide. Dei tre è il più recente: datato 2001 è diretto da Scott Hicks e tratto dal racconto Uomini bassi in soprabito giallo. Per questa pellicola il compianto Anton Yelchin vinse uno Young Artist Awards. Nel cast anche Anthony Hopkins, Hope Davis, Mika Boorem. Il film racconta la storia di Per Bobby Garfield, fotografo di mezza età, che a causa della morte di un amico d'infanzia torna nella città in cui è cresciuto e ricorda così l'estate del 1960, quando aveva 11 anni. Un'estate passata con gli amici Carol e Sully e nella quale arrivò Ted Brautigan, nuovo inquilino della pensione in cui vive con la madre Liz,. L'uomo nasconde un passato tormentato e possiede strani poteri che sbalordiscono e preoccupano Bobby: quando Ted chiede al ragazzo di lavorare per lui, non vuole solo che gli legga il giornale perchè la sua vista è troppo debole, ma che lo aiuti a sfuggire un pericolo che lo minaccia...
Stephen King regista e sceneggiatore: ecco per quali film
Stephen King non si è solo imitato a ispirare i registi e gli sceneggiatori che hanno portato i suoi lavori sul grande e piccolo schermo, ma è stato anche dietro la macchina da presa e in qualche caso ha curato la sceneggiatura di alcuni film. Per "Brivido", film del 1986, è stato sia regista che sceneggiatore. Unica volta nei panni di un cineasta, mentre per sei pellicole si è occupato solo della sceneggiatura. Ecco per quali film: Creepshow, L'occhio del gatto, Unico indizio: la luna piena, Cimitero vivente, I sonnambuli, Cell.
Il regista che ha il record di film tratti da romanzi di Stephen King è Frank Darabont, che oltre ai già citati Il miglio verde e Le ali della libertà ha diretto anche The Mist, il cortometraggio The Woman in the Room e la raccolta (sempre di cortometraggi) Nightshift Collection .
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