È una delle voci più autorevoli nel mondo del gossip anche se spesso il suo sito, Dagospia, viene classificato come un semplice sito di chiacchiericcio lui, Roberto D'Agostino, lo definisce come un punto d'informazione, dove le persone possono leggere e informarsi su qualsiasi notizia di tendenza o meno.
Chi è Roberto D'Agostino
Classe 1948, Roberto D'Agostino è originario di Roma dov'è nato il 7 luglio sotto il segno del Cancro. Nato in una semplice famiglia, il papà era un saldatore mentre la mamma una bustaia, Roberto non proviene da una famiglia ben inserita nello star system dello spettacolo, ma anzi dal nulla si è creato un vero e proprio lavoro e un'attività. Tra le strade del quartiere San Lorenzo, a Roma, Roberto D'Agostino ha cominciato ad appassionarsi al mondo del giornalismo e dell'informazione, anche se per sbarcare il lunario ha fatto qualsiasi lavoro.
A 18 anni, infatti, Roberto lavorava come ragioniere alla Breda e all'età di 20 è passato alla Cassa di Risparmio di Roma dove ha lavorato fino ai 32 anni. Il successo, per lui, è arrivato un po' per caso, quando ha cominciato a dilettarsi come disc jockey e in seguito ha cominciato a lavorare come giornalista musicale, grazie a Carlo Massarini.
Roberto D'Agostino: vita privata
Le storie d'amore Roberto D'Agostino ama raccontarle, ovviamente non solo quelle, ma della sua di vita privata non sappiamo poi granché. Siamo a conoscenza del fatto che Rocco sia sposato, dal 1997, con la moglie Anna Federici, con cui ha avuto anche un figlio di nome Rocco. Inoltre la famiglia della moglie fa parte di un'antica dinastia di costruttori edili.
7 curiosità su Roberto D'Agostino
1) Roberto D'Agostino è stato anche un regista di un film, Mutande pazze
2) Ha fondato un gruppo musicale dal nome Tina & The Italians
3) Il portale Dagospia l'ha aperto grazie al suggerimento di Barbara Palombelli
4) Roberto D'Agostino non possiede né Instagram né Facebook
5) È un grande collezionista di Damien Hirst
6) Possiede diversi tatuaggi tra cui anche uno che raffigura le Torri Gemelle in fiamme
7) Per Roberto il termine trash è il piacere del cattivo gusto
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