Piacciano o meno, certi stereotipi, certi cliches fanno parte di qualsiasi serie anime. Ci sono alcuni automatismi narrativi che possono essere riconosciuti con grande facilità dagli spettatori, che a loro volta e secondo i loro gusti possono gradirli o detestarli.
Così il sito giapponese My Navi Gakusei no Madoguchi ha lanciato una ricerca molto particolare, che ha coinvolto oltre 200mila studenti ai quali è stato chiesto di indicare quali sono le tipizzazioni che vorrebbero sparissero per sempre dal mondo anime. Ecco, quindi, quali sono le 5 più odiate.
1. Scambio di corpi
Personaggi di sesso differente o di opposte classi sociali si scambiano i corpi attraverso procedimenti che sono il più delle volte molto diversi tra loro: in alcuni casi di natura scientifica, in altri di tipo fantastico. La storia, inoltre, si aggroviglia attorno a un amore incompreso o a una lezione morale
2. Viaggi nel tempo
Si tratta di un topos spesso usato anche nelle produzioni più contemporanee. Può sembrare uno stratagemma narrativo accattivante, ma la maggior parte delle storie, in realtà, si appiattiscono nel solito tentativo di evitare che si realizzi un futuro non desiderato. Che noia per lo spettatore...
3. Gli Harem
Il picco degli anime di questo genere si ha avuto tra il 2000 e il 2010. Il fatto che queste produzioni seguano sempre le stesse storie prestabilite e dei personaggi già pre-configurati acuisce il senso di ripetitività.
4. Isekai
Un altro tema (troppo) ricorrente negli anime idol è l'isekai-fantasy. Questi anime si focalizzano attorno a un teenager (o a un gruppo) trasportato in un mondo completamente fantastico. Ovviamente la struttura narrativa è sempre la stessa: arrivi in un mondo fantastico; trascorri qualche episodio in uno stato confusionale; per i successivi fai qualcosa di figo; vieni fatto a pezzi; scopri di avere un potere segreto; ti prepari per la battaglia finale.
5. Resuscitare i personaggi
Grande pioniere, che abusò a piene mani di questa tecnica narrativa, fu Dragon Ball Z (film e serie anime in quegual misura).
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