Il 21 novembre partirà la 32ª edizione del Torino Film Festival, l'evento cinefilo italiano che si è sempre distinto negli anni per il suo maggior contatto con il suo pubblico.
197 titoli, 65 lunghi, 45 anteprime mondiali, 23 anteprime internazionali, 3 anteprime europee e 70 anteprime italiane; come ogni anno, dati alla mano, il Festival di Torino conferma la varietà del suo calendario sempre attento alle opere prime e con un occhio di riguardo per il cinema di genere.
Emanuela Martini prenderà in mano le redini della kermesse, ereditate da Paolo Virzì sotto cui era stata vicedirettore nella passata edizione. La direttrice, afferma:
“La nuova cifra sarà l’essenzialità, il TFF sarà alleggerito dei fronzoli, ma non della sostanza, ovvero tanto buon cinema, e anche il suo lato pop, ancora più arricchito, resterà”.
La priorità è il cinema, e questo il neo direttore lo ribadisce con forza:
“Non ci saranno ospiti internazionali. Li abbiamo tagliati perché costavano troppo, fra viaggi aerei e soggiorno sempre minimo per due. Le sale cinematografiche del Lux saranno rimpiazzate in parte da quella nuova del Classic di piazza Vittorio che ospiterà le anteprima stampa”.
Tra i film di questa edizione svettano naturalmente “Magic in the Moonlight” ultima fatica di Woody Allen, con il premio Oscar Colin Firth e Emma Stone, così come il thriller “The Drop”, che segna l’ultima apparizione di James Gandolfini, scomparso prematuramente un anno fa.
La serata di apertura sarà introdotta dall’attrice Anna Mazzamauro che si esibirà in un estratto di un’opera teatrale. Dopo la sua performance sarà presentato il film di apertura,Gemma Bovery di Anne Fontaine con Fabbriche Luchini e Gemma Arterton, che racconta la storia del panettiere in un villaggio della Normandia, appassionato di letteratura romantica, che, quando arrivano i nuovi vicini, inizia a fantasticare sulle pagine del celebre romanzoMadame Bovary.
A chiudere invece sarà un film del tutto diverso, avventuroso e selvaggio, intitolato Wild, di Jean-Marc Vallèe.
Torino 32, ovvero la sezione del Concorso Ufficiale, include quest’anno ben 15 lungometraggi, tutte opere prime e seconde, tranne una terza.
Si trovano nell’elenco anche film di genere, una commedia surreale e un paio di melò: Anuncian Sismos di Rocio Caliri e Melina Marcow, As You Were di Jiekai Liao, The Babadook diJennifer Kent, Big Significat Things di Bryan Reisberg, The Duke of Burgundy di Peter Strickland, Felix & Meira di Maxime Giroux, For Some Inexplicable Reason di Gabor Reisz, Frastuono di Davide Maldi, Gentlemen di Mikael Marcimain, Mange Tes Morts di Jean Charles Hue, Mercuriales di Virgil Vernier, N-Capace di Eleonora Danco, Violet di Bas Devos, What We Do in the Shadows di Jemaine Clement e Taika Waititi e The Kings Surrender di Philipp Leinemann.
Torna l’immancabile sezione Festa Mobile che comprende sempre una varietà di titoli di genere diverso, reduci da altri festival internazionali o scoperte degli organizzatori. Da non perdere A Second Chancedi Susanne Bier, l’interessante The Disappearance of Eleonor Rigby presentato già al Festival di Cannes con Jessica Chastain e James McAvoy.
Poi Infinitely Polar Bear in cui Mark Ruffalo interpreta un uomo bipolare nella Boston degli anni ’70 al fianco di Zoe Saldana. The Houseman di Tommy Lee Jones che debutta dietro la macchina da presa ed è anche interprete di questo film al sapore western insieme ad Hilary Swank.
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