Aveva 84 anni Ettore Scola, uno dei maestri del cinema: è morto ieri sera nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico di Roma. Cinquant'anni di carriera rendono l'idea di quello che può essere stato il contributo di Scola, forse l'ultimo grande regista della commedia italiana. A partire da domani chi vorrà potrà dargli un saluto: la camera ardente si aprirà alle 10.30 alla Casa del Cinema di Roma. Certamente a tutti ha lasciato qualcosa, grazie alla sua capacità di portare nel proprio cinema ogni tipo di personaggio riconducibile alla realtà.
Classe 1931, Ettore Scola iniziò giovanissimo a collaborare per trasmissioni radio e per la tv appena nata. Come regista esordì nel 1964 – ma da sceneggiatore aveva collaborato per la realizzazione di Un Americano a Roma e La Grande Guerra – con Se permette parliamo di donne, interpretato da Vittorio Gassman. Diresse i più grandi, da Nino Manfredi a Marcello Mastroianni, ad Alberto Sordi.
Il film che lo consacrò tra i grandi del cinema italiano fu C'eravamo tanto amati, un capolavoro che gli valse anche il César francese e tre Nastri d'argento: protagonisti tre amici interpretati da Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefano Satta Flores, innamorati del personaggio interpretato da Stefania Sandrelli. Tra i suoi film più amati anche Una giornata particolare, pellicola del 1977 con Sophia Loren e Marcello Mastroianni, per il quale vinse il Golden Globe e ottenne una nomination all'Oscar come miglior film straniero (quattro in totale le nomination dell'Academy). E poi ancora La famiglia, con Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Fanny Ardant, valso a Ettore Scola ben sei David di Donatello, sei Nastri d'Argento e un'altra nomination all'Oscar.
Di recente, nell'epoca berlusconiana, dichiarò che non avrebbe più fatto film. Nel 2009 disse: All'inizio ho smesso di fare cinema per colpa di Berlusconi, ma ora lo ringrazio, ho finito con i film. Mi sono trovato altre cose da fare e non ne avrei più il tempo.
Lo scorso novembre, insieme alle figlie Paola e Silvia, ha presentato alla Festa di Roma il documentario Ridendo e scherzando, un documentario sulla sua vita e carriera. Il cinema - dichiarò in quella occasione Scola - è un lavoro duro ma si può, ridendo e scherzando, mandare qualche messaggetto, qualche cartolina postale con le proprie osservazione sul mondo. Il cinema è come un faretto che illumina le cose della vita.
Questo è il testamento di Ettore Scola.
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