Basta sapere che Bohemian Rhapsody è il film che racconta la storia e la vita di Freddie Mercury e dei Queen per capire che questa pellicola aveva, ancora prima di prendere forma, qualcosa in più rispetto alle altre. Già, perché film che possono contare come colonna sonora sulla discografia di uno dei più grandi e amati gruppi rock della storia ha già una marcia in più rispetto a tutti gli altri e può anche permettersi dei difetti che in altre opere potrebbero non essere tollerate. E’ così che uscendo dalla sala cinematografica, prima di ogni altra cosa, ciò che rimane di Bohemian Rhapsody è la straordinaria energia che Freddie Mercury (o in questo caso uno straordinario Rami Malek) sa trasmettere, sono le note delle varie canzoni dei Queen, è la magia del mega concerto del 1985 al Live Aid in cui Freddie Mercury è stato realmente autore di una delle più grandi performance della storia della musica rock. Tutto questo è Bohemian Rhapsody.
Bohemian Rhapsody, il cast: Rami Malek è straordinario nei panni di Freddie Mercury
Come accennato in precedenza, l’interpretazione di Freddie Mercury da parte di Rami Malek è stata straordinaria: proprio per questo l’attore statunitense ma di origini egiziana merita ben più di poche righe di commenta. Partiamo dal presupposto che non era affatto semplice vestire i panni di un personaggio come Freddie Mercury, calarsi nel suo modo di vivere, fare propria la sua personalità: non era facile farlo per nessuno, tantomeno per chi come Rami Malek aveva appena dieci anni quando, il 24 novembre 1991, il leader dei Queen è morto.
Eppure guardando Bohemian Rhapsody sembra di vedere sullo schermo il vero Freddie Mercury: non è impressionante solamente la somiglianza fisica tra l’attore e il cantante ma lo ancora di più come nelle movenze, nei gesti, anche i più piccoli e all’apparenza (solo all’apparenza) insignificanti Rami Malek riesca per poco più di due ore a riportare in vita la rock star.
Per cercare di assomigliare il più possibile al vero Freddie Mercury, Rami Malek ha anche indossato dei denti finti e in scena ha personalmente cantato tutte le canzone dei Queen, così da permettere una perfetta sovrapposizione del sonoro alle immagini in fase di doppiaggio della pellicola.
Bohemian Rhapsody: la sceneggiatura non convince
Analizzando però sotto ogni dettaglio il film e andando oltre alle emozioni che le canzoni, i ricordi e lo straordinario Rami Malek trasmettono, ci si accorge che Bohemian Rhapsody nasconde anche una serie di espetti che potevano essere curati certamente meglio. In alcuni tratti la sceneggiatura di Anthony McCarten sembra priva di alcuni passaggi fondamentali, non ha la stessa energia e la stessa vertiginosa velocità del film, della macchina da presa e della colonna sonora. E’ così che Bohemian Rhapsody in certi momenti può apparire addirittura piatto ma, come detto in precedenza, questo aspetto viene immediatamente nascosto dai Queen e dalle loro canzoni.
Bohemian Rhapsody: un film che va visto
Non si percepisce invece (questo è certamente un bene) il cambio di regista di cui il film è stato vittima: Bryan Singer ha diretto i lavori per quasi tutto il tempo, salvo poi essere stato licenziato dalla 20th Century Fox a causa di una lunga e ingiustificata assenza dal set. E’ così che a terminare i lavori di ripresa e a occuparsi di quelli di post produzione è stato Dexter Fletcher.
In conclusione Bohemian Rhapsody è un film che vi consigliamo assolutamente di vedere: la pellicola è il meritato omaggio a uno dei più grandi artisti del ‘900 come Freddie Mercury oltre che a una delle rock band, i Queen, che resteranno per sempre nella storia della musica. E pazienza se la sceneggiatura non riesce sempre a convincere, questo film sa comunque come conquistare il pubblico.
Voto: 7,5
Frase
“Che ne dite di I’m In Love With My Car? Mi piace. Quella è il tipo di canzone che i teenager ascoltano a tutto volume in auto scuotendo la testa! Bohemian Rhapsody non sarà mai quella canzone”
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