Il cinema - come storia, memoria, riflessione teorica, luogo di proiezione - Peter Bogdanovich lo ha sempre indagato nella sua lunga, meravigliosa carriera, una delle più rigorose e appassionate del cinema hollywoodiano degli ultimi cinquant'anni. Eppure questo geniale autore, di commedie e non solo, Hollywood lo ha messo da parte, costringendolo nei quindici anni più recenti a lavorare soprattutto per la televisione. Ma, ovunque, Bogdanovich il cinema continua a porlo in primo piano, intrecciandolo spesso in maniera mirabile con il teatro. Nei suoi spazi ristretti imbastisce perfette geometrie dell'equivoco in una sarabanda di entrate e uscite di campo e di battute fulminanti dosate con tempi cronometrati della messa in scena al punto da sembrare del tutto naturali, nascondendo la complessità della struttura.
Era dal 2001 che il regista newyorkese (autore di opere d'arte come Ma papà ti manda sola?, Finalmente arrivò l'amore, ...e tutti risero, Texasville) non realizzava un film per il grande schermo. Nel 2014 è riapparso in splendida forma con Tutto può accadere a Broadway, in cartellone alla Mostra di Venezia e con un anno di ritardo distribuito nelle sale per poi approdare in dvd e blu ray. Il titolo originale, She's Funny That Way, va inteso, come ha precisato lo stesso Bogdanovich, nel senso di "peculiare per certi atteggiamenti". Il riferimento è all'aspirante attrice Isabella Patterson (una scatenata Imogen Poots) che, con i suoi comportamenti, attiva una serie di situazioni impreviste nel segno della più classica commedia sofisticata, quella di Lubitsch, espressamente citato e del cui Fra le tue braccia (del 1946), ispiratore di Tutto può accadere a Broadway, si vede alla fine una scena.
All'età di 75 anni, Bogdanovich mantiene quella leggerezza di tocco che caratterizza tutta la sua opera e l'abilità nel dirigere gli attori. Anche qui c'è un cast di alto livello e in gran forma. Oltre a Imogen Poots, ecco Owen Wilson e Jennifer Aniston, e poi Cybill Shepherd e Tatum O'Neil tornate a lavorare con Bogdanovich dopo avere interpretato alcuni suoi capolavori tra cui L'ultimo spettacolo e Paper Moon, e ancora Michael Shannon e Quentin Tarantino in due camei davvero speciali, soprattutto quello del regista di Jackie Brown che compare a fine film nel ruolo di se stesso per rapire la protagonista e portarla al cinema). In un film dove ogni personaggio è portatore di una eccitante "confusione".
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