A costruire un personaggio non basta tracciare con cura il suo ritratto, sia fisico che caratteriale. Perché le vere icone devono prendere una vita tutta loro, poter vivere in autonomia anche dal loro creatore. È quel che accade con Superman, Batman, Harry Potter... e anche con James Bond.
Si consideri proprio quest'ultimo caso: a fare di 007 uno 007 sono anche, ma non esclusivamente, le eroiche missioni che svolge per conto dei servizi segreti britannici. C'è da considerare, infatti, un enorme universo di dettagli che rendono James Bond immediatamente riconoscibile ai nostri occhi. Il Martini, per esempio. Provate a pensare a Daniel Craig mentre sorseggia una Coca Cola Zero... non esattamente la stessa cosa, vero? O immaginatevelo non alla guida di una Aston Martin, ma dietro al volante di una Panda...
Si potrebbe addirittura affermare che in alcuni film di 007, in cui abbondano le scene di inseguimenti ad altissima velocità sulle strade più belle e affascinanti del Vecchio Continente, le macchine, la Aston Martin, siano co-protagoniste. Se non altro delle vere e proprie dive. Tant'è che le Case automobilistiche realizzano modelli quasi "su commissione": è già successo, ed è il caso della Aston Martin DB10, la specialissima, super tecnologica e super armata Aston realizzata espressamente per le scene di Spectre, l’ultima pellicola della saga di James Bond che vede ancora una volta Daniel Craig (a sentir lui l'ultima) vestire i panni dell’agente 007.
Realizzata in dieci esemplari dagli specialisti del restauro e delle serie speciali di Aston Martin Works, questa vettura non è omologata e non ne è prevista la vendita. È reale e inafferrabile allo stesso tempo, esattamente come il mito di James Bond.
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