Dal 2 marzo arriva al cinema Creed III, il terzo capitolo della saga spin-off di Rocky e soprattutto il primo senza Sylvester Stallone. Stavolta il protagonista Michael B. Jordan si "sdoppia": oltre che indossare i guantoni di Adonis, il figlio di Apollo, l'attore è anche regista al posto di Ryan Coogler. L'unico che manca all'appello è proprio Sly, che in una lunga intervista all'Hollywood Reporter commenta non senza polemica l'esclusione voluta da Warner e soprattutto dal produttore Irwin Winkler.
Sylvester Stallone: Creed 3 non è più il suo film
Stallone è da tempo in guerra con Irwin Winkler, il quale detiene i diritti sul franchise che l'attore ha contribuito a creare ma al quale non vuole riconoscere alcun compenso economico per lo sfruttamento commerciale della saga. Sly ha chiesto più volte al produttore, 94 anni, di restituirgli "ciò che resta" dei diritti di Rocky, ma sempre senza successo.
Parlando all'Hollywood Reporter in occasione dell'uscita della serie Tulsa King, Sylvester Stallone spiega che in realtà non figura tra gli attori del cast né tanto meno tra i produttori di Creed, a differenza di Jordan, Charles Winkler e William Chartoff, i figli di Irwin Winkler e Robert Chartoff.
Questo è un classico caso in cui vanno in giro e cercano continuamente di accaparrarsi aspetti di Rocky senza nemmeno chiedermi se voglio partecipare. Sono tutti produttori esecutivi nella saga di Creed, tranne me. Sono l'unico che è rimasto tagliato fuori.
Creed III, Sylvester Stallone non ci sta
"È una situazione che vivo con molto rammarico perché so cosa sarebbe potuto diventare il film", aggiunge Stallone parlando della genesi di Creed III e di come la sceneggiatura (di Keenan Coogler e Zach Baylin) sia stata indirizzata sullo scontro tra Adonis e Dame Anderson, un suo vecchio compagno di avventure ricomparso dal passato e interpretato da Jonathan Majors.
Il film è stato portato in una direzione molto diversa da dove l'avrei condotto io. È una filosofia diversa quella di Irwin Winkler e Michael B. Jordan. Gli auguro ogni bene, ma io sono una persona molto più sentimentale. Mi piace che i miei eroi vengano picchiati, ma non voglio che finiscano in territori così bui. In questo periodo mi pare che di oscurità ce ne sia fin troppa.
Dribblando le polemiche nel corso della conferenza stampa di presentazione, Jordan ha ringraziato Sly e ha dichiarato che "ci sarà sempre un po' di Rocky in Adonis", ma ribadendo subito che "questo è il franchise di Creed e noi siamo intenzionati a costruire questa storia e questo mondo attorno a lui, con la famiglia che ha creato".
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