Di ritardi ne ha avuti, Deadpool 2: le riprese non sono ancora cominciate a causa del cambio di regista - Tim Miller ha abbandonato e ora tutto è nelle mani di David Leitch - e c'è molta attesa del sequel, visto il grande successo, oltre le previsioni, del primo film. Nel frattempo i due sceneggiatori, Rhett Reese e Paul Wernick, hanno chiarito quale sarà la direzione che la pellicola prenderà. A partire dal rapporto con gli X-Men: "La cosa bella è che Deadpool esiste nel proprio universo", ha detto Paul Wernick. "Il personaggio è parte di un universo esteso degli X-Men, ma in un certo senso ne è separato. Interagisce con quel mondo, ma è nel presente. Non appartiene agli anni '60 o '70 o al futuro. E' qui ed ora. Fortunatamente non dobbiamo applicare alle sue storie le regole del resto del franchise".
Deadpool 2 non è schiavo degli X-Men
"Deadpool è un film che ha infranto tutte le regole e credo che proseguiremo così. Sappiamo che Wade è in un film, parla al pubblico, infrange la quarta parete, proprio come nei fumetti. Non abbiamo intenzione di essere schiavi delle timeline", ha continuato lo sceneggiatore. Poi Rhett Reese ha aggiunto: "Credo che a volte i film vengano caricati di troppe sovrastrutture per riagganciarli ad altri progetti futuri, così devi avere a che fare con quattro o cinque plot differenti da conciliare che non sono strettamente legati al tuo progetto, ma servono solo a creare un filo logico per lo spettatore. Noi stiamo cercando di fare del nostro meglio per evitare tutto questo. Vogliamo occuparci solo del nostro film. Universi differenti tendono ad avere toni diversi, e il Marvel Cinematic Universe ha un suo tono molto specifico che è stato settato in Iron Man e prosegue con successo. DC ha il proprio tono che è cupo, doloroso. Gli X-Men hanno il proprio tono, che p una via di mezzo. Non troppo divertente, non troppo leggero. Ma non così cupo come quello DC".
Deadpool 2: il film sarà ironico
Deadpool, insomma, è qualcosa di unico: "Credo che noi abbiamo dato vita a un nuovo mondo, unico. Non ho ancora visto Logan, non so se sono riusciti a fare lo stesso, ma mi auguro che il nostro universo sia definito più dal tono che dai personaggi e dalle storie. La speranza è che Deadpool 2 e i film futuri possano avere toni nuovi, ironici. Più consapevoli e autoironici, e riescano a sfidare la censura come noi. Vogliamo creare un universo, ma vogliamo anche concentrarci su ogni singolo film senza preoccuparci troppo di creare plot coerenti con altre pellicole".
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