Il film Taxi del regista dissidente iraniano Jafar Panahi, che il regime ha costretto agli arresti domiciliari, ha vinto l’Orso d’oro dell’edizione 2015 del Festival di Berlino. Taxi, arrivato a Berlino clandestinamente, è uno spaccato della società iraniana attraverso le corse di un taxi di Teheran. Al volante c'è lo stesso regista che lascia raccontare ai suoi passeggeri i loro problemi di tutti i giorni. L'Orso d'oro è stato ritirato dalla nipotina poiché, per le sue critiche al regime, Panahi è stato condannato nel 2010 a sei anni di arresti domiciliari e 20 anni di divieto di lavorare e andare all' estero.
L'Orso d'argento Grande Premio della Giuria è andato al film cileno sugli abusi sessuali dentro la Chiesa, El Club, di Pablo Larrain. Gli Orsi d'argento per migliore attore e attrice sono andati a Tom Courtenay e Charlotte Rampling coprotagonisti del film 45 anni dell'inglese Andrew Haigh.
Esce a mani vuote il film d’esordio della regista italiana Laura Bispuri, Vergine giurata, con Alba Rohrwacher, unico film italiano in concorso.
a cura della redazione
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