Tutto sta nel pensare alla qualità di un film non come una progressione in linea retta, o come una successione continua e crescente verso i capolavori della settima arte. No, prova invece a pensare a un metro di giudizio circolare, per così dire: disponi su di una linea i valori di riferimento (una scala da uno a 100 per esempio) e poi curva la linea, fino a quando gli estremi non si incontreranno. Vedrai allora che nulla (o quasi) separa un film sublime da un filmbrutto, di quelli che fatichi a credere che qualcuno abbia veramente avuto il coraggio di produrre.
Senza voler scrivere un panegirico della bruttezza cinematografica, prova, solo per un secondo, a considerare la tua personale filmografia sotto una prospettiva insolita: ci sarà sicuramente stato un film oggettivamente brutto, che a te, però, è piaciuto molto. Proprio perché era così incredibilmente brutto.
Meno male che esiste un sito come filmbrutti.com, che ha raccolto il brutto sapere di centinaia appassionati che si sono imbattuti nei peggiori film della storia. Ben indicizzato, completo e ricchissimo: basta scorrere sezione per sezione il film brutto che più fa per voi. Non si pretenda di competere con l'esperienza di chi ha deciso di volersi dedicare con anima occhi e tanto coraggio al fenomeno dei B movie, ma qualche consiglio, infondo, ve lo possiamo dare anche noi. Evviva i Mockbuster!
Film d'azione brutti
I film d'azione sono sempre stati una brutta bestia. Il compito più difficile è saper mantenere l'equilibrio tra spettacolarità e verosimiglianza. I due aspetti, infatti, sono direttamente proporzionali: tanto più è alta la dose di spettacolarità, tanto più è probabile che una scena come quella che stai vedendo sul grande schermo mai si possa riprodurre nella realtà. Eppure trovare le giuste misure non è mai semplice: a fare film poco clamorosi si rischia la noia. A calcare troppo la mano, al contrario, si finisce a creare film fantasy. O di fantascienza. O, quando a tutto ciò si aggiunge anche un budget molto limitato, dei b-movie di prim'ordine.
Tra i film brutti appartenenti a questa categoria, possiamo senza dubbio inserire Strike Commando, film di guerra del 1987 diretto da Bruno Mattei e Claudio Fragasso.
La wikipediana sinstesi della trama che si può leggere on line è già pregna dell'altro valore artistico della pellicola. Il protagonista del film è Michael Ransom parte di quello Strike Commando che dà il titolo al film e che altro non è che una pattuglia di élite al comando di un maggiore americano inviata in Vietnam. Una delle missioni in carico al gruppo finisce nel peggiore dei modi, ma Ransom ovviamente si salva. A fargli compagni c'è un gruppo di vietnamiti, insieme ai quali cade in un'imboscata dei Vietcong. Il buon Ransom, però, una volta salvatosi, cade dalla padella alla brace, cioè passa dagli aguzzini dagli occhi a mandorla a quelli russi: tutta colpa del colonnello Radek, incapace e palesemente malvagio. Per fortuna, 10 anni dopo, Ransom cancellerà dal mondo ogni suo ricordo.
Se te lo sei chiesto, la risposta è sì: ogni riferimento alla trama di Rambo II è puramente casuale. Assolutamente non voluto.
Film horror brutti
Anche per questa categoria è facile cadere nel ridicolo. Anzi, mai come nel caso dei film horror è facile suscitare l'emozione diametralmente opposta alle propri intenzioni: grasse risate al posto di urla stridule per la paura. L'effetto, tuttavia, non può che essere questo quando si incontrano sul grande schermo un conte Dracula con i canini evidentemente posticci, tenuti fermi per miracolo da un'abbondante dose di colla per dentiere; o quando si vedono manifestazioni spettrali incipriate troppo pesantemente; o quando sulla plasticaccia del costume del mostro o del demone di turno si legge ancora, a chiarissime lettere, “made in china”.
A volte le idee migliori e geniali sono il frutto di constatazioni ovvie. Di fobie quotidiane, ma che passano ogni giorno sotto silenzi. È inutile nasconderlo: una delle più grandi fobie dell'epoca moderna indossa un camice bianco; i sui occhi sono deformati da mostruose appendici meccaniche retrattili; si annida, infida e melliflua, tra salotti confortevoli e nasconde il suo ammorbante puzzo dietro una cortina di nauseante mentolo. Tutti abbiamo avuto – o abbiamo – paura del dentista.
Così, è con grande coraggio che nel 1996 venne diretto e prodotto da Brian Yuzna un film come The Dentist. Sì, hai letto bene: un film horror sul dentista. Abbiamo già avuto tutti il sospetto, almeno una volta, che quella carie non ci fosse; o che quel dente fosse da estrarre. Ma prova a pensare a un pazzo ossessionato dalla pulizia del cavo orale, che vede denti marci anche quando non ci sono, e che medita vendetta contro una moglie fedifraga e contro l'amante di lei (chi altri poteva essere se non l'addetto alla pulizia della piscina della mega villa in cui la coppia conduce un'esistenza apparentemente perfetta?)
Film sentimentali brutti
È vero che spesso è fin troppo facile etichettare un film d'azione o un film horror (o che pretendono di essere almeno chiamati tali) come b-movie: non è semplice realizzare effetti speciali degni di nota con un budget molto limitato. Eppure il trash in pellicola, i cosiddetti filmbrutti, prosperano e prolificano anche in generi cinematografici che avresti considerato inattaccabili.Considera per esempio i teen drama adolescenziali: che cosa ci vuole per realizzare un prodotto convincente? Prendi il belloccio di turno, la ragazza acqua e sapone e molto carina, aggiungi una buona dose di romanticismo – non si bada a raffinatezza, l'importante è che gli stereotipi più diffusi siano rispettati – e avrai tutto quello che serve per un discreto successo all'interno del mercato home video. Eppure, di fronte a casi che (purtroppo) hanno “fatto scuola”, come 3 metri sopra il cielo, esistono piaghe ancora più grandi, quasi insanabili. Esiste un film come Troppo belli, uscito nel 2005 diretto da Ugo Fabrizio Giordani. È interpretato da Costantino Vitagliano e Daniele Interrante, ex tronisti del programma tv Uomini e Donne, condotto da Maria de Filippi, ed è nato da un'idea di Maurizio Costanzo, autore della sceneggiatura assieme a Stefano Sudriè.
La voce fuori campo che apre il film rappresenta da sola l'alto grado di sublime che il Troppo belli è riuscito a raggiungere: vette di trash inarrivabili. Inutile dire che al botteghino – dove ha incassato poco più di 700mila euro – è stato un flop; nello stesso anno è stato candidato a tre "Fiaschi d'oro", vincendo nella categoria "Peggior attore" per Vitagliano. E a causa degli scarsi incassi e delle critiche negative – un coro praticamente unanime da parte di tutti gli addetti al settore –, è considerato giustamente uno tra i peggiori film italiani mai realizzati.
La trama del film, che vuole preservare un certo gradi di autobiografismo, tratteggiando il pettorale tornito di questi due veri self made man, è di una bruttezza affascinante. I protagonisti ovviamente sono Costantino e Daniele, due amici che sognano di fare carriera nel mondo del cinema. La loro vita cambia quando incontrano Valeria, un'attrice che, in combutta con suo padre, il dottor Giampalmi, li raggira chiedendo loro soldi in cambio di un ingresso privilegiato nel circuito del mondo dello spettacolo. I due ragazzi sono affidati a Michela, sorella di Valeria, per frequentare un presunto corso di recitazione. Michela, però, si innamora di Costantino e gli rivela la truffa.
Film anime brutti
Una categoria tutta a parte – dicono che esista anche un girone dell'Inferno dedicato a loro – meritano i film live action che hanno dato vita a perle di rara bruttezza e rovinato grandi classici dell'animazione. Anche in questo caso gli esempi abbondano, ma uno in particolare ha raggiunto livelli impensabili di abiezione: Dragon Ball Evolution. Pensa a intere generazione che sono state cresciute a pane e sfere del drago: si sarebbero strappati gli occhi piuttosto che vedere un sacrilegio come quello che arrivò nelle sale cinematografiche il 2009, infaustamente diretto da James Wong.
Le parole più condivisibili per descrivere il film sono quelle del critico Zac Bertschy di Anime News Network:
I migliori film brutti: signore e signori, benvenuti ai Razzies Awards
I Golden Raspberry Awards, i lamponi dorati meglio conosciuti nella loro forma accorciata, Razzie Awards, vengono assegnati in una cerimonia annuale tenuta a Los Angeles per riconoscere gli attori, gli sceneggiatori, i registi, i film e le canzoni peggiori della stagione cinematografica precedente.
Fondato dal giornalista americano John J. B. Wilson nel 1981, l'evento precede di un giorno l'assegnazione dei Premi Oscar e ne rappresenta, ovviamente il perfetto e parodistico opposto.
L'ironico premio consegnato dalla Raspberry Foundation consiste in un lampone appoggiato su un nastro Super8 dipinto in oro dal valore di 4,97 dollari.
Le categorie per cui si può ottenere un Razzie Awards sono molte e variegate:
- Peggior film (Worst Picture)
- Peggiore attore protagonista (Worst Actor)
- Peggiore attrice protagonista (Worst Actress)
- Peggiore attore non protagonista (Worst Supporting Actor)
- Peggiore attrice non protagonista (Worst Supporting Actress)
- Peggior regista (Worst Director)
- Peggior esordiente (Worst New Star)
- Peggiore coppia/cast (Worst Screen Couple/Worst Screen Ensemble)
- Peggior prequel, remake, rip-off o sequel (Worst Prequel, Remake, Rip-off or Sequel)
- Peggior sceneggiatura (Worst Screenplay)
- Peggior canzone originale (Worst Original Song)
- Peggior carriera (Worst Career Achievement Award)
- Peggior uso del 3D (Worst 3D use)
- Premi speciali
Al di là del loro spirito goliardico e volutamente dissacratorio, i Razzies Awards non rappresentano quasi mai la stroncatura della carriera di un attore: quello che è il peggior attore del XX secolo, con 31 nomination e 10 premi, è nientemeno che Sylvester Stallone. Oppure considera il caso di Sandra Bullock, che nello stesso anno, il 2010, vinse un Razzie Award e la notte successiva il Premio Oscar come miglior attrice protagonista per il suo The Blind Side!
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