Sono passati 35 anni ma è uno di quei film che non invecchia mai: era il 7 luglio del 1981 quando al Moscow Film Festival veniva presentato per la prima volta “Fuga per la vittoria”, il cult diretto da John Houston.
La pellicola raggiunse poi le sale americane il 31 luglio per sbarcare anche in Italia nel mese di settembre: Houston si ispira, ma molto liberamente, alla “partita della morte” giocata nel 1942 tra due squadre che vedevano da una parte una selezione di giocatori di Dymamo e Lokomotiv Mosca, dall'altra ufficiali tedeschi.
In “Fuga per la vittoria” tutto si sposta partendo da un campo di prigionia, il Gensdorff, nel 1941. E, come noto a chi ha visto il film, tutto ha inizio quando il maggiore Karl Von Steiner, un ex calciatore della squadra tedesca, si accorge che tra i prigionieri di quel campo c'è l’ex calciatore inglese John Colby (l'attore è Michael Caine).
Da lì l'idea di organizzare una partita di calcio tra tedeschi e detenuti. Colby sceglie la sua squadra, nella quale spicca Pelè, uno dei più grandi calciatori di sempre che interpreta il ruolo di Luis Fernandez. Il portiere scelto è invece Robert Hatch, nei cui panni si cala Sylvester Stallone.
Ed è proprio il cast a fare la differenza: a partire proprio da Stallone che, per prepararsi al meglio, fu allenato dal portiere inglese Gordon Banks. Impossibile non citare chi, come Max von Sydow, si è calato perfettamente nella parte del Maggiore Karl Von Steiner. È lui a decidere che la sfida debba giocarsi su un campo neutro, senza che vinca la legge del più forte.
Non era un attore ma la presenza di una stella come il brasiliano Pelè fu per “Fuga per la vittoria” un vero valore aggiunto: al suo fianco, tra gli altri, anche Bobby Moore, capitano della nazionale inglese, il belga Paul Van Himst, il polacco Kazimierz Deyna.
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