Il fenomeno del bullismo, dagli anni 2000 in avanti ha purtroppo guadagnato sempre più spazio tra le pagine della cronaca nera. Sono fatti, quelli legati al bullismo, di cui si legge sempre in uno stato di sospensione. Tra incredulità e preoccupazione; tra compassione e sgomento. Perché le vittime sono già troppe e perché il fenomeno è in costante – e preoccupante – aumento.
Secondo un rapporto, pubblicato anche dall'associazione Future is Now, nel 2016 il Censis ha rilevato che il 52,7% degli studenti tra gli 11 e i 17 anni ha subito comportamenti offensivi, non riguardosi o violenti da parte dei coetanei nel corso dell’anno. La percentuale sale al 55,6% tra le femmine e al 53,3% tra i ragazzi più giovani (11-13 anni).
La piaga ha assunto dimensioni davvero preoccupanti, tanto che un'iniziativa del Codacons prevede l'invio ai presidi degli istituti scolastici italiani una copia del calendario 2017 contro il bullismo realizzato dall'associazione dei consumatori. Una foto per ogni mese, attraverso cui la fotografa Tiziana Luxardo rappresenta bulli e vittime in diverse situazioni. Immagini forti e provocatorie ma al tempo stesso artistiche, il cui scopo – si legge in una nota del Codacons – è far riflettere sul fenomeno del bullismo e sulle sue conseguenze per i più giovani.
La guerra, quindi, ci combatte in casa del nemico, laddove il bullismo attecchisce, si sviluppa, miete le sue vittime. Proprio per questo motivo, il Codacons incontrerà il prossimo 14 febbraio il Ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli: serve più attenzione sia da parte degli insegnanti sia da parte degli studenti di fronte a un fenomeno di cui forse si è presa coscienza troppo tardi.
Dalle iniziative alle legge: è quello che auspica la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha partecipato al lancio della campagna di sensibilizzazione Una vita da social, organizzata dalla polizia per informare i giovani sui rischi che possono correre in rete.
Eppure il bullismo, o la sua variante tecnologica, se preferisci, il cyberbullsmo non sono solo piaghe del nostro paese.
Bullismo: ecco perché serve una giornata nazionale. Ma c'è il bisogno di una giornata mondiale
Perché davvero il bullismo non ha confini nazionali. E i dato che arrivano dal resto del mondo non sono certo meno inquietanti di quelli che fanno riferimento solo al nostro paese.
Negli Stati Uniti i dati sottolineano come il cyberbullismo nelle scuole sia salito del 351% in soli due anni e come le vittime vengano prese di mira per questioni legate all’aspetto fisico (principalmente al peso), alla razza, al genere e all’orientamento sessuale. Oltreoceano si tenta di combattere il fenomeno coinvolgendo attivamente le scuole, che ora sono tenute a segnalare gli incidenti di cyberbullismo ai funzionari statali, abbassando nettamente la soglia di tolleranza per questo genere di molestie.
Qual è il quadro italiano? Da noi, i dati più recenti relativi a bullismo e cyberbullismo sono quelli raccolti dal Telefono Azzurro. Per quanto riguarda l’anno scolastico 2015-2016, l'ente ha gestito 1 caso al giorno di bullismo o cyberbullismo attraverso call center. In totale i casi gestiti sono stati 270 (il 13% sul totale -2055- dei casi denunciati all’Associazione, percentuale superiore a quella tra febbraio e luglio 2015 che era del 10,3%). Dei 270 casi gestiti, il 62% ha riguardato richieste di aiuto per situazioni di bullismo. Più della metà dei casi di cyberbullismo segnalati sono avvenuti al Nord (56,5%), mentre l’età delle vittime si sta abbassando in maniera preoccupante: è un trend in crescita quello che vede come vittime bambini sempre più piccoli, anche di 5 anni (22% dei casi). Se i ragazzi sono vittime quasi unicamente di episodi di bullismo (89,5%), più di 1 ragazza su 6 è vittima di cyberbullismo (16,7%). Inoltre, anche se i bulli sono generalmente maschi (60% dei casi) e amici o conoscenti della vittima, in 1 caso su 4 viene segnalata come bulla una ragazza e in 1 caso su 6 almeno una diade.
Come combattere il bullismo
Una soluzione la propone proprio il Telefono Azzurro, che ha redatto e messo a disposizione gratuitamente il booklet "A prova di bullo – La Guida per i genitori per informarsi bene e agire al meglio".
Nata grazie al lavoro di ENABLE – un network internazionale che coinvolge diversi paesi, tra cui Belgio, Croazia, Danimarca, Grecia e Regno Unito – la guida ha più obiettivi:
- comprendere al meglio cos’è il bullismo e riconoscerne i segnali
- permettere a genitori e figli di affrontare insieme le tematiche legate al bullismo e al cyberbullismo
- sviluppare un approccio efficace per aiutare chi è vittima di bullismo
- garantire a bambini e ragazzi un web sicuro e la possibilità di sviluppare le necessarie competenze sociali ed emotive
- lavorare con le scuole per creare un ambiente sicuro per i ragazzi
Il bullismo va combattutto con decisione, si tratta di un’esigenza comune sentita dal paese, come rivela la mobilitazione popolare avvenuta sul web nelle due settimane antecedenti la prima “Giornata Nazionale contro il bullismo” istituita da ;iur. La campagna social #NONSTIAMOZITTI condotta dall’Associazione dei bambini e adolescenti, grazie al supporto dei beniamini dei ragazzi, ha raccolto un seguito davvero significativo. Il monito dell’associazione ai ragazzi ha avuto una cassa di risonanza virale sul web e tra le pagine dei principali siti italiani: quasi 50.000 interazioni sui social, oltre 350.000 visualizzazioni, per circa 20 milioni di utenti raggiunti grazie alle pubblicazioni stampa e le ricondivisioni video: praticamente 1 italiano su 2.
Film sul bullismo: meglio lasciar parlare il grande schermo
Oltre ad affrontare il tema del bullismo nelle sedi istituzionali più opportune, cioè a scuola, tra insegnanti indolenti, che spesso chiudono gli occhi di fronte a ciò che non va, e compagni-aguzzini, esistono – e già da parecchi anni – alcuni film per adolescenti che dovrebbero essere visti più spesso.
I film sul bullismo, che trattano apertamente e con poche censure narrative questo tema, hanno già dissotterrato il tema meglio di quanto alcuni film americani adolescenziali, ancora punto di riferimento (errato) per i genitori di certe generazione, abbiano mai fatto.
In questo senso un film da vedere per ragazzi, adulti e magari insegnanti, è Il bacio, film recentissimo e uscito nelle sale italiane poco meno di un anno fa. I protagonisti sono Lorenzo, Blu e Antonio, esempio quasi perfetto dell'adolescente italiano medio di provincia. I tre, come la maggior parte dei coetanei, hanno molto in comune: l'età – sedici anni –, frequentano la stessa classe nello stesso liceo in una piccola città del nord est, hanno ciascuno una famiglia che li ama, e tutti e tre, anche se per motivi differenti, finiscono col venire isolati dagli altri coetanei. Tutti e tre, insomma, sono vittime di episodi di bullismo.
Un bacio è uno tra i migliori film per ragazzi degli ultimi anni: è un film sull’adolescenza, sulle prime volte, sulla ricerca della felicità. Ma anche sul bullismo e sull’omofobia. Sui modelli e sugli schemi che ci impediscono, e che impediscono soprattutto ai ragazzi, di essere felici, di trovare la strada della loro singola, particolare, personale felicità.
Qualche dettaglio tecnico su un film da vedere a scuola: Un bacio è diretto da Ivan Cotroneo il quale ha guidato il cast composto da Rimau Grillo Ritzberger, Valentina Romani, Leonardo Pazzagli, Simonetta Solder, Giorgio Marchesi, Susy Laude, Thomas Trabacchi, Laura Mazzi, Sergio Romano, Alessandro Sperduti.
Cyberbully, nomen omen
Il cyberbullismo in un film dal titolo inequivocabile. Quando si parla di film educativi, questo lungometraggio è nato per la televisione del 2011 diretto da Charles Binamé, ma si tratta di una visione sempre valida, forse in questi anni più che mai.
Il protagonista del film è Taylor Hillridge, un'adolescente che vive insieme alla madre single Kris e al fratello minore Eric. Altri personaggi cui è molto legata sono le sue due amiche Samantha Caldone e Cheyenne Mortenson. Taylor diventa membro di un sito di social network, Cliquester, dove presto diventa vittima di cyberbullismo. Da una semplice amicizia online, per esempio, si diffonde in tutta la scuola della ragazza la voce, ovviamente infondata, che sia affetta da una malattia venerea. È l'inizio dell'inferno, un vortice di persecuzioni che culminano, come spesso accade, con l'istigazione al suicidio e con il tentato suicidio della ragazza.
A passi di danza per la lotta contro le discriminazioni
Forse non si tratta propriamente di un film sull'adolescenza o sul bullismo del nuovo millennio, ma resta pur sempre uno di quei film belli per ragazzi da vedere e far vedere. Si parla di Billy Elliot, il celebre film del 2000 scritto da Lee Hall e diretto da Stephen Daldry. Il film è ambientato nel Regno Unito, nel 1984. Billy ha 11 anni, è orfano di madre dall'età di 10 anni e vive con la nonna, il padre Jackie e il fratello Tony. La sua è una famiglia povera, i minatori. Costretto dal padre a praticare il pugilato, scopre in sé una grande passione per la danza classica, che si scontra con i pregiudizi dell'epoca che vedono nel balletto un incoraggiamento all'omosessualità, e in quest'ultima una vergogna.
Dal 1984 a oggi è forse cambiato qualcosa? Il film pone l'accento sulla dimensione famigliare del contrasto tra le aspirazioni e la vera natura del protagonista e il pregiudizio sociale, abbracciato, almeno per gran parte del film, dal genitore. Ma il conflitto è trasversale: oggi un ragazzo che decide di praticare danza classica, non verrà bersagliato – nella migliore delle ipotesi – da battute, frecciatine e risolini maliziosi? Se la risposta è no, è un ragazzo molto fortunato.
Da bullo a leader
Un film border line sul tema di bullismo e cyberbullismo è Forever Strong, un film di Rugby, azione, valori e sentimento. Rick Penning è un giocatore di rugby in difficoltà. Davanti a sè ha un bivio e non sa cosa scegliere: andare in carcere o giocare per un acerrima squadra rivale, allenata dal coach Larry Gelwix, noto non solo per i suoi grandi meriti sportivi ma anche per la capacità di trasformare gi uomini in campioni fuori e dentro dal campo. Da vedere in streaming, completamente gratuito e legale su PopcornTv.it.
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