Il topos, letterario e non solo, dell'arte che vince contro il tempo, conferendo eternità e perenne giovinezza, trova in questo 2016 un ulteriore conferma. Si tratta di un caso particolare tuttavia. In primo luogo perché riguarda la più "giovane" delle arti, quella cinematografica. In seconda battuta perché le coincidenze regalono più di un sorriso: definire immortale un film che narra di guerrieri immortali è un gioco divertente. Era il 1986, infatti, quando uscì nelle sale cinematografiche di tutto il mondo Highlander - L'ultimo immortale.
Highlander - L'ultimo immortale è diventato un vero e proprio cult della cinematografia internazionale, spingendo i produttori a ideare 4 sequel, che però non hanno avuto lo stesso successo del primo inimitabile capitolo cinematografico. Si aggiunga poi una serie televisiva e una serie d'animazione.
Visto l'importante anniversario che cade proprio in questo 2016, gli Inglesi del The Guardian hanno pensato bene di chicchierare con il regista Russell Mulcahy e con l'attore Christopher Lambert, che hanno svelato qualche interessante retroscena legato alle riprese di Highlander - L'ultimo immortale.
Un aneddoto riferito da Mulcahy riguarda proprio Sean Coonery:
Abbiamo girato molto in fretta tra Scozia, Londra e New York. Il budget era di soli 13 milioni di dollari, così la regia è stata in stile guerriglia. Quando eravamo a Glencoe, il produttore doveva correre giù per una montagna con un sacchetto di monete per chiamare lo studio da una cabina telefonica. Sull'aereo per arrivare lì Sean tirò fuori una fiaschetta di scotch fatto in casa che gli aveva dato un suo amico. "Forza, giovanotto" mi disse. "Dai un sorso". Mi fece esplodere il cervello.
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