Un po’ un horror, un po’ una commedia, un po’ un film di denuncia: è tutto questo I morti non muoiono, film del 2019 di Jim Jarmusch che è arrivato nelle sale cinematografiche a tre anni di distanza da Paterson e Gimme Danger. L’essere un po’ tutto e non appartenere a un genere specifico è allo stesso tempo sia un pregio che un limite della pellicola che alla fine lascia soddisfatti gli spettatori ma non toglie l’impressione che il risultato finale (considerato anche il cast stellare al servizio di Jim Jarmusch, ma di questo parleremo più avanti) sarebbe potuto essere migliore. Ma procediamo con ordine.
I morti non muiono: la trama
Qual è il pregio principale di un film come I morti non muoiono che non può essere classificato in un singolo genere cinematografico? Semplice, sa aprirsi a un pubblico più ampio. Una cosa positiva considerando che questo, come dicevamo in precedenza, è anche (e forse soprattutto) un film di denuncia. Il difetto invece è che il geniale regista americano non sembra riuscire ad sviluppare la trama che per lunghi tratti appare tanto piatta da non sembrare neanche essere quella di un film di Jim Jarmusch.
Ma di cosa parla, che storia racconta I morti non muoiono? L’intera vicenda è ambientata nella cittadina di Centerville, negli Stati Uniti. Più che una città è un paesello con appena 738 abitanti ma, come recita un cartello alle sue porte, è “davvero un bel posto”. Un bel posto dove la vita scorre tranquilla e gli unici due poliziotti del paese devono al massimo sbrigare qualche baruffa: la serenità del posto verrà interrotto da un fatto sconvolgente: come recita anche il titolo, i morti non muoiono e Centerville si ritroverà invasa da zombie.
Il commissario Cliff Robertson e l’agente Ronald Peterson (interpretati rispettivamente da Bill Murray e da Adam Driver) si ritroveranno a combattere l’esercito dei non morti insieme alla stravagante Zelda Winston (impersonata da Tilda Swinton) e ad una serie di bizzarri abitanti del luogo.
I morti non muoiono: un flm che racchiude diversi generi
Nonostante la presenza di zombi (tanti zombie) non aspettatevi il classico horror: nonostante le tante decapitazioni non si vede sangue schizzare da ogni parte e tra una scena e l’altra non mancano i momenti comici. Gli zombie di Jim Jarmusch sono inoltre molto diversi da quelli a cui il mondo del cinema ci ha abituati: vanno alla ricerca di connessioni wi-fi e di caffè.
Il motivo è chiaro: attraverso alcuni dei mostri per antonomasia del mondo del cinema, il regista americano ha voluto compiere un atto di denuncia verso la società e i non morti (creature vuote dentro, che non sanno di essere decedute) altro non siamo che noi mentre trascorriamo la vita alla ricerca del superfluo.
I morti non muoiono: il cast è guidato da Bill Murray e Adam Driver
Come abbiamo detto in apertura di questa recensione, per I morti non muoiono Jim Jarmusch ha potuto contare su un cast davvero d’eccezione. Abbiamo già citati alcuni dei protagonisti, Bill Murray, Adam Driver e Tilda Swinton, ma a questo elenco vanno poi aggiunti anche Steve Buscemi, Danny Glover e Selena Gomez.
Bill Murray in I morti non muoiono dimostra ancora una volta di essere una delle più grandi star di Hollywood e riesce a immedesimi perfettamente nel pacifico panni del capo della polizia di una tranquilla cittadina che viene sconvolta da un evento incredibile. Adam Driver continua la propria scena nell’Olimpo del cinema: ormai non si può più definirlo una sorpresa. Così come non lo è Tilda Swinton che in questo film appare una sorta di fusione tra la Beatrix Kiddo di Kill Bill e il Ghost Dog dell’omonimo film del 1999 di Jim Jarmusch.
In conclusione I morti non muoiono è un film che vi consigliamo di vedere: anche se non magari vi aspettereste di meglio da una pellicola diretta da Jim Jarmusch, di certo non rimarrete delusi.
Voto: 6
Frase:
"Allora che ne pensi?"
"Io credo zombie"
"Cosa?"
"Sì, sai non morti. Spettri"
Fonte foto di copertina e fonte foto interna: https://www.facebook.com/universalpicturesinternationalitaly/
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