Due comici italiani che, tutto d’un tratto, si trovano protagonisti e vittime inconsapevoli di un viaggio a ritroso nel tempo: detta così, la trama del film sembrerebbe quella di Non ci resta che piangere, l’indimenticabile opera firmata da Roberto Benigni e da Massimo Troisi. In questo caso, però, stiamo parlando de Il primo Natale, film con protagonisti Ficarra e Picone. La pellicola non poteva che arrivare nelle sale cinematografiche nel periodo natalizio del 2019 decretando, insieme ad altre commedie, quella che sembrerebbe essere la fine dell’era dei cinepanettoni. La comicità italiane nel periodo delle feste sembra infatti aver virato verso altri fronti, lasciandosi alle spalle un certo modo di far commedia (spesso denigrato, ma che ha segnato un’epoca e ha saputo per anni far ridere e divertire gli italiani).
Il primo Natale: la trama del film
Il primo Natale è in un certo senso il film natalizio per eccellenza, soprattutto se questa festa la si intende dal punto di vista religioso. Racconta con tono scanzonato, ironico e con diversi riferimenti all’attuale (toccando anche la satira politica) la nascita di Gesù.
La storia ha inizio nei giorni nostri, dove Picone interpreta i panni di un prete di un paesino della Sicilia, Ficarra è invece un ladro che cerca di impostarsi della preziosa statuetta del Bambinello del presepe. Il primo, accortosi del furto, insegue il secondo in una notte di temporale e, improvvisamente, si ritrovano nel deserto della Giudea dell’anno 0. Pochi giorni prima del 25 dicembre.
Da quel momento in poi i due vivono una serie di peripezie: vengono catturati dai romani, riescono poi a scappare, si fingono dei rivoluzioni e alla fine cercano di salvare Gesù. Il primo Natale si propone come una commedia leggera, adatta per le feste natalizie e capace di far sorridere: non è il film che vi farà morire dalle risate ma saprà divertirvi.
Il primo Natale: nessun paragone con Non ci resta che piangere
Come detto in apertura di questa recensione, l’idea del viaggio a ritroso nel tempo era già stata sfruttata meravigliosamente da Roberto Benigni e Massimo Troisi, Il primo Natale non va però inteso come una sorta di tentativo di emulazione portato a temine dai due comici siciliano. Anzi.
Ficarra e Picone non avevano certo la pretesa di voler accostare il loro film a Non ci resta che piangere e paragonare le due pellicole (nonostante le similitudini sono in realtà molto diverse) sarebbe un errore. Il primo Natale è una commedia che va vista senza particolare e vissuta per quel che in fondo è: una buona e a volte pungente commedia natalizia.
Il primo Natale, il film: pregi ma anche difetti
Nel corso di film sono presenti diverse scene che fanno certamente divertire (citiamo ad esempio quella della tombola) ma ce ne sono parecchie altre che risultano poco chiare. Anche nel senso letterale del termine. Ciò che spesso manca a Il primo Natale è la luce: molte scene sono girate di sera e la scarsa illuminazione non sempre permette di seguire al meglio la pellicola e comprendere perfettamente quello che sta accadendo sullo schermo. Un piccolo difetto tecnico che però non passa di certo inosservato a chi decide di vedere questo film.
Il primo Natale: Ficarra e Picone sono da vedere al cinema
In conclusione, Il primo Natale è una commedia che vi consigliamo di vedere in un periodo come quello delle feste natalizie: dà serenità, diverte e ha tutti gli elementi adatti per far trascorrere spensieratamente il tempo ai suoi spettatori. Se siete poi tra i tanti fan di Ficarra e Picone allora non potete certo perdervi questo nuovo lavoro del due comico siciliano. Il film, così come i precedenti, è tra l’altro diretto proprio da Valentino Picone.
Voto: 6
Frase
“Speriamo che almeno sia un bambino tranquillo”
“Sì, no come bambino sarà tranquillo. Poi le cose si complicano dopo i 30 anni: moltiplica i pani, cammina sulle acque”
Fonte foto di copertina e fonte foto interna: https://www.facebook.com/FicarraePicone/
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