Mary Poppins è il film per ragazzi per eccellenza: da quando nel 1964 è arrivato nelle sale cinematografiche ha saputo conquistare milioni e milini di bambini, ma anche ragazzi e adulti di tutto il mondo. Non è un caso che ancora oggi siaancora un appuntamento fisso in TV e ogni volta che venga trasmesso riscuota una grande successo. Bastano queste poche righe per comprendere che il lavoro che il regista Rob Marshall ha deciso di portare a termine, quando ha accettato di dirigere Il ritorno di Mary Poppins, era una sorta di mission impossibile: come fare a replicare il grande successo avuto dalla pellicola di Robert Stevenson? Una domanda a cui Rob Marshall ha provato a dare una risposta nei lunghi mesi di lavori e di preparazione della sua opera ma, alla fine, non è riuscito a trovare la chiave giusta per conquistare il pubblico come invece Robert Stevenson è riuscito a fare.
Il ritorno di Mary Poppins: il film non regge il paragone con l'originale Mary Poppins
Quella de Il ritorno di Mary Poppins non è una sceneggiatura originale, il film è infatti l'adattamento cinematografico di Mary Poppins ritorna, romanzo scritto nel 1935 sempre da Pamela Lyndon Travers. Nonostante l'aiuto dato dal libro della scrittrice australiana (naturalizzata poi britannica) il film di Rob Marshall non ha la stessa magia dell'opera originale.
Un po' per la storia in sé, un po' per i colori, un po' per le musiche e un po' per il fatto che risulta strano vedere un'attrice diversa da Julie Andrews (nonostante l'ottima interpretazione della sua erede Emily Blunt) interpretare la tata più famosa del mondo, Il ritorno di Mary Poppins non riesce a colpire e a conquistare. Agli occhi degli spettatori può inoltre sembrare più una versione modernizzata del grande classico più che il suo sequel.
Tra gli aspetti migliori di Il ritorno di Mary Poppins ci sono quelli legate alle scene animate (queste davvero ben realizzate) e alle canzoni cantate dalla tata, dai Banks e dagli altri personaggi del film: non sono presenti le celebri canzoni del film originale ma ne sono state realizzate di nuove che, se non avranno lo stesso successo di quelle cantate da Julie Andrews e Dick Van Dyke nel film originale sarà solamente per via del minor successo a cui è destinata l'intera pellicola.
Il ritorno di Mary Poppins: nella trama spunta anche un villain
Così come nel film del 1964, anche in questo Mary Poppins compare sulla scena per aiutare gli adulti più che i bambini. E in questo caso gli adulti sono proprio Michael e Jane Banks, interpretati da Ben Whishaw e Emily Mortimer, che non se la passano certo bene: Michal è rimasto vedevo, ha tre figli da crescere ed è aiutato dalla sorella Jane ma, a causa della Grande depressione (il film è appunto ambientato nella Londa del 1935), vive in condizioni di gravi difficoltà economiche.
A complicare il tutto in Il ritorno di Mary Poppins c'è il fatto che nella storia è inserito una sorta di villain, il signor Wilkins, il cattivo di turno che vuole ad ogni costo pignorare la casa dei Banks (anche se non viene mai spiegato bene il motivo) al numero 17 di Viale dei Ciliegi.
Il ritorno di Mary Poppins: un film che consigliamo comunque di vedere
In conclusione, Il ritorno di Mary Poppins, pur non essendo all'altezza dell'originale del 1964, è un film comunque piacevole che fa passare in maniera spensierata alcune ore. Non regge il paragone con la pellicola originale ma considerata singolarmente quella diretta da Rob Marshall risulta comunque un'opera piacevole da vedere che consigliamo a tutti, non solo ai bambini o ai ragazzi: in fondo Mary Poppins si occupa principalmente degli adulti e merita quindi di essere vista anche da chi è adulto.
Voto: 6
Frase:
“Come la prima volta sono venuta a occuparmi dei piccoli Banks!”
Fonte foto di copertina e fonte foto interna: https://twitter.com/Everyeye/status/1061587394179354624
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