Era uno dei volti più intensi della storia del cinema europeo, un talento naturale al servizio di doti d'interprete raffinata, una bellezza tipicamente mediterranea, sofisticata e fuori del comune. Irene Papas è morta nella sua Chiliomodi, nel Peloponneso, all'età di 96 anni. L'attrice greca, malata da tempo di Alzheimer, se ne va dopo una carriera lunga cinquant'anni e oltre 70 film, alcuni tra questi davvero leggendari. A dare la notizia della scomparsa di Irene Papas è Lina Mendoni, la ministra della Cultura del governo greco di Kyriakos Mitsotakis.
Irene Papas morta a 96 anni: una carriera lunga 70 film
Dopo gli inizi da modella con il vero nome di Irene Lelekou, Papas debutta al cinema nel 1952, in Concorso al Festival di Cannes, con La città morta di Frixos Iliadis. Dotata sin da subito di una impressionante maturità artistica, viene notata in Italia dai produttori di Lux Film, che la vogliono per la commedia Le infedeli di Steno e Monicelli.
Nei peplum dell'epoca diventa Faidia accanto a Gianna Maria Canale in Teodora e Grune con Sophia Loren e Anthony Quinn in Attila. Gli spettatori italiani, però, la ricordano soprattutto per alcuni titoli memorabili rimasti nell'immaginario collettivo: la Penelope del famoso sceneggiato L'Odissea di Sandro Bolchi con Bekim Fehmiu; la vedova del dottore ucciso dalla mafia in A ciascuno il suo di Elio Petri; la madre di Angela, interpretata da Ornella Muti, nell'adattamento di Cronaca di una morte annunciata di Francesco Rosi.
Papas fa il suo debutto a Hollywood nel 1956 nel western La legge del capestro di Robert Wise con James Cagney, Don Dubbins e Stephen McNally. È poi nel cast di film di enorme successo in tutto il mondo: I cannoni di Navarone di J. Lee Thompson con Gregory Peck e Quinn; Zorba il greco di Michael Cacoyannis sempre con Quinn; Z - L'orgia del potere di Costa-Gavras, vincitore dell'Oscar come miglior film straniero; Elettra di Cacoyannis, ispirato alla tragedia di Eschilo e premiato a Cannes.
Irene Papas, Penelope dell'Odissea e tanto altro
Esiliata dai Colonnelli greci durante la dittatura, Papas trova nell'Italia la sua seconda casa: qui recita anche per Carlo Lizzani in Roma bene, per Alberto Lattuada in Le farò da padre e ancora per Rosi in Cristo si è fermato a Eboli. Negli anni Ottanta è indimenticabile la sua apparizione nel panni di una spietata boss iraniana in Tutto in una notte di John Landis.
Dopo la storica collaborazione con gli Aphrodite's Child nel disco di culto 666, l'attrice sperimenta la musica elettronica prestando la propria voce a Vangelis, scomparso lo scorso maggio, nei due album Odes del 1979 e Rapsodies del 1986. Negli ultimi anni si dedica soprattutto al teatro e appare al cinema in Party, Inquietudine e Un film parlato di Manoel de Oliveira. Nel 2013 si ritira e torna nella sua terra d'origine, dove se n'è andata a 96 anni.
L'ambasciata di Grecia a Roma esprime sui social profondo dolore per "una personalità brillante che ha lasciato il suo segno sulla scena culturale greca, ma anche italiana".
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