Nonostante i 5 milioni di euro incassati in Italia nel giro di cinque giorni, Joker: Folie à Deux si sta rivelando un flop clamoroso nel resto del mondo, in particolare negli Stati Uniti. Il film di Todd Phillips con Joaquin Phoenix e Lady Gaga, sequel del blockbuster del 2019 capace di guadagnare 1 miliardo di dollari al box office internazionale, è appena a quota 115 milioni in una settimana.
Joker: Folie à Deux, incasso crollano: perché è un flop
La debacle è particolarmente significativa negli Stati Uniti e in Canada, il mercato di riferimento: in questi due territori chiave, il film ha portato a casa appena 37,7 milioni. Al botteghino internazione risale a 77 milioni. I numeri sono a dir poco modesti: la rivista Variety ha stimato che Joker: Folie à Deux dovrebbe raggiungere almeno 450 milioni per far quadrare le spese e toccare il break even.
Bocciato dalla maggior parte della critica già a Venezia 81, il film è distante anni luce dagli incassi del suo predecessore. Jeff Goldstein, il presidente della distribuzione domestica di Warner Bros. Pictures, ha riconosciuto la pessima performance del sequel parlando al Wall Street Journal. Il manager ritiene che una parte sostanziosa del pubblico che ha contribuito al successo del primo capitolo (in particolare maschile) abbia fatto fatica ad entrare in contatto con la nuova direzione data da Phillips al protagonista Arthur Fleck, quello che definisce un "tuffo profondo" nella sua malattia mentale.
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In un'analisi apparsa su Variety, la giornalista Tatiana Siegel riporta alcune indiscrezioni raccolte negli uffici dello studio. La domanda più ricorrente in questi giorni è: perché spendere 200 milioni di dollari per realizzare (e quasi 100 milioni per promuovere) un film che ignora la fanbase DC? Sono proprio i fanboy e le fangirl ad aver snobbato lo sfortunato musical di Todd Phillips che "non ha voluto avere niente a che fare con la DC" e ha "costretto" i fedelissimi a rimanere a casa invece di affollare le sale.
Siegel rivela anche che il regista ha chiesto e ottenuto una clausola nel contratto che gli ha permesso di aggirare qualsiasi supervisione da parte dei gatekeeper del marchio DC Comics: James Gunn e Peter Safran. Phillips ha voluto collaborare soltanto con i produttori Michael De Luca e Pamela Abdy, ignorando i feedback di Gunn e Safran e di Warner Bros. In aggiunta si è rifiutato di fare un test screening con un pubblico selezionato: la proiezione a Venezia è stata la prima in assoluto e sin da subito la reazione non è stata delle migliori. Ciliegina sulla torta è stato il budget spropositato richiesto per realizzare il sequel: 20 milioni in anticipo per Phoenix, 20 milioni per Phillips e 12 per Lady Gaga.
Reduce dalle perdite di Furiosa, Aquaman e il regno perduto e Il colore viola, Warner ha subito la mazzata definitiva. "Nessuno è riuscito a raggiungere Todd – rivela una fonte direttamente coinvolta nel film – e la cosa più importante quando fai un film di genere è che se non ascolti e non presti attenzione a quali sono le aspettative dei fan, fallirai". Le scelte fatte non si sono rivelate in linea con i gusti degli spettatori: il risultato è un flop che ha dell'incredibile.
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