È scoppiata una bufera mediatica negli Stati Uniti attorno a Karla Sofía Gascón, la star spagnola di Emilia Pérez. L'attrice transgender, protagonista con Zoe Saldaña e Selena Gomez del crime musical di Jacques Audiard che guida le nomination agli Oscar 2025, è finita sotto attacco sui social a causa di alcuni vecchi tweet che ha scritto sul suo profilo X in merito ad argomenti sensibili come l'Islam, la morte di George Floyd (il 46enne nero ucciso da un poliziotto bianco a Minneapolis) e la diversity agli Oscar.
Karla Sofía Gascón: Emilia Pérez finisce nei guai
Gascón, premiata a Cannes con il cast femminile di Emilia Pérez e prima donna trans candidata agli Oscar come miglior attrice protagonista, ha iniziato la sua transizione di genere all'età di 46 anni. Nel discorso di ringraziamento sul palco del Grand Théâtre Lumière, ha accusato proprio chi coltiva odio e pregiudizi, dedicando il riconoscimento "a tutte le persone trans che soffrono".
I post, subito cancellati una volta esploso il caso, risalgono al periodo tra il 2020 e il 2021. In un cinguettio del 22 novembre 2020, accusato oggi di islamofobia, Gascón scrive: "Scusatemi, è soltanto una mia impressione o sono aumentati i musulmani in Spagna? Ogni volta che vado a prendere mia figlia a scuola, ci sono più donne con il velo, i capelli coperti e la gonna lunga fino ai talloni. L'anno prossimo invece dell'inglese dovremo insegnare l'arabo".
In un tweet del 2 settembre 2020, la foto di una famiglia musulmana in un ristorante (con la madre che indossa il burqa) è accompagnata da questa didascalia: "L'Islam è meraviglioso, senza alcun tipo di maschilismo. Le donne vengono rispettate, e quando sono rispettate parecchio gli mettono un piccolo buco quadrato sulla faccia per far vedere gli occhi e la bocca, ma solo se lei si comporta bene. Anche se si vestono così per il proprio gusto. Quanto è PROFONDAMENTE DISGUSTOSO PER L'UMANITÀ".
Cos'ha scritto Karla Sofía Gascón sui social
Non va meglio con un post sull'omicidio di George Floyd, pubblicato poco dopo la morte dell'uomo afroamericano avvenuta il 25 maggio 2020. La riflessione di Gascón è amara e sprezzante: "Credo che a pochissime persone sia mai importato di George Floyd, un truffatore tossicodipendente, ma la sua morte è servita a dimostrare ancora una volta che ci sono persone che considerano i neri come scimmie senza diritti e i poliziotti come assassini. Si sbagliano tutti". "Forse non si tratta più di razzismo, ma di classi sociali che si sentono minacciate l'una dall'altra: forse è questa l'unica vera differenza", aggiunge in un tweet successivo.
Nato Carlos Gascón nel sobborgo madrileno di Alcobendas, Karla Sofía ha una figlia di 13 anni ed è diventata molto famosa in Messico grazie alla commedia Nosotros los Nobles. È proprio in Messico che ha completato la sua transizione. Nel 2021, commentando sui social la cerimonia di premiazione degli Oscar e la vittoria di Nomadland di Chloé Zhao come miglior film, scrive in merito alla diversity: "Gli Oscar sembrano sempre più una cerimonia per film indipendenti e di protesta, non sapevo se stavo guardando un festival afro-coreano, una manifestazione di Black Lives Matter o l'8 marzo. A parte questo, un gala davvero brutto".
L'Academy e Netflix (che ha fatto uscire Emilia Pérez in streaming negli Stati Uniti e nel Regno Unito) non hanno rilasciato commenti in merito all'accaduto. Anche i portavoce dell'attrice non hanno diffuso dichiarazioni a proposito.
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