Capelli impeccabili, occhi profondi, sorriso smagliante, fisico da urlo: le Principesse Disney sin da quando siamo bambine ci hanno fatto sognare e non solo per le loro storie d'amore da favola, ma anche per la loro bellezza. E se tutto ciò fosse dannoso per la crescita e lo sviluppo psicologico?
Secondo uno studio svolto dalla Brigham Young University i cartoni animati Disney che hanno accompagnato l'infanzia di milioni di persone, non sono un bene. La professoressa Sarah M. Coyne per l'esattezza afferma che le donne che da piccole hanno sognato a occhi aperti guardando Cenerentola, Biancaneve, Aurora e le altre principesse Disney, da adulte tendono a essere più facilmente vittima di stereotipi dannosi.
Lo studio dal titolo: "Graziose come principesse: effetti longitudinali delle principesse Disney sugli stereotipi di genere, sulla stima del proprio corpo e sui comportamenti prosociali nei bambini" ha rivelato che proprio le bambine che vedono nelle protagoniste dei cartoni Disney le loro eroine, una volta raggiunta la maturità potrebbero essere ossessionate dal peso nel tentativo inconscio di essere magre come le loro beniamine d'infanzia, potrebbero coltivare aspettative di vita poco realistiche o potrebbero evitare carriere lavorative che reputano troppo maschili, limitando così la loro esistenza.
In un'intervista rilasciata a BYU News, la professoressa Sarah M. Coyne ha spiegato:
"I genitori pensano di essere al sicuro mostrando ai loro figli i cartoni delle principesse Disney, ma dovrebbero considerare l'impatto a lungo termine di quella cultura, sui loro figli. Quei personaggi rappresentano la prima esposizione all'ideale della magrezza. Come donne, l'ossessione per il peso è un qualcosa con cui dovremo fare i conti per tutta la vita e tutto ha inizio con le principesse Disney, all'età di 3 o 4 anni. Consiglierei ai genitori, di far vedere questi cartoni con moderazione, coinvolgendo i bambini in diverse attività. Inoltre, quando parliamo con le bambine dovremmo evitare di definirle ‘piccole principesse', sono molto più di questo. È molto meglio dire loro ‘sei intelligente, hai lavorato sodo'. Sono questi i messaggi importanti che dovremmo trasmettere".
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