L’Affare Dreyfus è senza dubbio il più celebre errore giudiziario della storia, non solo francese. Il caso che ha diviso la Francia a fine ‘800 è stato ora portato al cinema da Roman Polanski con il suo L’ufficiale e la spia, film che inizia con la degradazione del capitano Alfred Dreyfus e la sua deportazione sull’Isola del Diavolo nella Guyana francese è che prosegue con le indagine da parte del tenente Georges Picquard che scoprì l’innocenza dell’ufficiale, accusato di tradimento e di spionaggio, e la colpevolezza del colonnello Ferdinand Walsin Esterhazy, che passò alcune informazioni e dei segreti militari francesi alla Germania. L’ufficiale e la spia è quindi una sorta di thriller storico, nel quale viene ben illustrato il clima politico e sociale nell’Europa di fine ‘800 e nel quale il regista cerca, con il suo lavoro, di rendere giustizia ad Alfred Dreyfus.
Affare Dreyfus: il film su uno dei più importanti scandali giudiziari
Ma perché l’Affare Dreyfus è così tanto importante? Lo spiegò bene Indro Montanalli: “Fu soprattutto il prodromo di Auschwitz perché portò alla superficie quei rigurgiti razzisti e antisemiti di cui tutta l'Europa, e non soltanto la Germania, era inquinata. Allora, grazie soprattutto alla libertà di stampa che smascherò l'infame complotto, quei rigurgiti furono soffocati”.
Alfred Dreyfus era infatti ebreo (la nipote Madeleine Lévi morì ad Auschwitz) e, dietro alla sua condanna, è facile riconoscere anche motivazioni che hanno radici nell’antisemitismo. Tutto ciò è spiegato con maestria da Roman Polanski e, nonostante i ritmi in alcuni tratti lenti della pellicola, L’ufficiale e la spia ne beneficia e diventa un’interessante esplorazione storica.
L'ufficiale e la spia: Roman Polanski mette in evidenza la sua firma
Per tutta la durata de L’ufficiale e la spia è ben visibile la firma del regista: non solo per la cura con cui ogni particolare è curato, ma anche per la storia che ha scelto di raccontare. Quando le immagini ci portano ad Alfred Dreyfus, durante il suo periodo di prigionia nell’Isola del Diavolo, è facile vedere anche lo stesso Roman Polanski che, a causa sempre di una vicenda giudiziaria (in questo caso non si tratta però di un clamoroso errore), da anni non può tornare negli Stati Uniti, né viaggiare in molti altri Paesi a causa di un mandato di cattura ai suoi danni.
Come Alfred Dreyfus, anche Roman Polanski brama la libertà e, come l’ufficiale francese anche il regista, forse, sente su di sé il peso di un accanimento giudiziario. Tralasciando i giudizi sulla vicenda che riguarda il celebre cineasta, quella voglia di libertà e quella sensazione di ingiustizia vengono riportati nella pellicola con effetti positivi, arricchendola, permettendo allo spettatore di sentirsi, minuto dopo minuto, sempre più coinvolto nel caso riguardando Alfred Dreyfus e nella ricerca della verità da parte del tenente Georges Picquard.
L'ufficiale e la spia: un film da vedere
A interpretare il ruolo del protagonista principale, il tenente George Picquart, è Jean Dujardin, attore vincitore del Premio Oscar nel 2012 grazie all'interpretazione in The Artist. Minuto dopo minuto il suo grande talento viene in risolto, ma a stupire più di tutti in L'ufficiale e la spia è Louis Garrel.
L'attore francese veste i panni proprio di Alfred Dreyfus: compare in scena per un minutaglie di molto inferiore rispetto a quello di Jean Dujardin, ma colpisce l'intensità della sua interpretazione e lo sguardo orgoglioso, mai domo nonostante tutte le disavventure, che conferisce al personaggio che interpreta. Louis Garrel è davvero una delle più belle sorprese della pellicola. Tra gli attori che compaiono nel film di Roman Polanski ci sono poi anche Emmanuelle Seigner, Gregory Gadebois e anche l'italiano Luca Barbareschi.
In conclusione, L’ufficiale e la spia è un film che vi consigliamo di vedere. Nonostante i ritmi non siano affatto frenetici, anzi, sono abbastanza lenti, il film diretto da Roman Polanski vi saprà comunque conquistare.
Voto: 7
Frase
“In nome del popolo francese. Il Primo Consiglio del Governo Militare di Parigi ha riconosciuto l'imputato Dreyfus Alfred colpevole del reato di alto tradimento”.
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