Made in Italy, il terzo film da regista del rocker e cantautore Luciano Ligabue uscirà il 25 gennaio nelle sale italiane. Nel ricco cast Stefano Accorsi e Kasia Smutniak. L'atteso ritorno sul grande schermo, sedici anni dopo Da zero a dieci, del poliedrico musicista sarà accompagnato anche da un evento speciale; Made in Italy è stato infatti scelto come film d'inaugurazione della nuova edizione della manifestazione "Cinema MAXXI", iniziativa che porta la settima arte all'interno dell'importante istituzione romana dedicata all'arte contemporanea e che dà molta attenzione al cinema e all'audiovisivo in generale. L'incontro avverrà sabato 27 gennaio 2018.
Made in Italy di Luciano Ligabue, l'incontro al MAXXI
MAXXI è il Museo Nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, e tra le varie iniziative ospita anche, nell'ambito delle rassegne organizzate dalla Fondazione del cinema per Roma in giro per la città, Cinema Maxxi (nel link il programma della nuova edizione), una serie di incontri, proiezioni e approfondimenti. Luciano Ligabue inaugurerà, come accennato, l'edizione 2018 incontrando e dialogando con il pubblico, raccontando il film e la propria carriera e mostrando filmati e materiali inediti come retroscena dei backstage e sequenze tagliate nel montaggio. A dialogare con il regista e a moderare l'incontro, il critico Mario Sesti.
Made in Italy
Luciano Ligabue e il suo Made in Italy sono stati scelti perché l'autore, grazie alla competenza di linguaggi diversi, racconta da vicino la realtà di questo paese e l’avventura quotidiana di famiglia, casa, lavoro che rispecchia l’ esistenza di chiunque. Made in Italy infatti vuole raccontare l'Italia contemporanea partendo dalla vicenda "qualunque" di un uomo e di una coppia di provincia, che sarà ovviamente la provincia emiliana di cui il rocker è da sempre cantore.
Luciano Ligabue regista e Radiofreccia
Luciano Ligabue ha diretto, compreso questo Made in Italy, tre film, tra i quali spicca Radiofreccia (1999), piccolo cult del cinema italiano degli anni novanta e uno dei film che lanciarono Stefano Accorsi, nel ruolo appunto di "Freccia", giovane vittima dell'eroina e della noia dell'amata e odiata profonda provincia emiliana. Il film raccontava anche dell'epopea delle radio libere e aveva tra i punti di forza un'invidiabiel colonna sonora composta, oltre che da un paio di brani composti da Ligabue, da hit e pietre miliari del rock anni settanta.
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