Il cinema è narrazione, emozione, sentimento, arte e soprattutto spettacolo. Non si dimentichi mai questa caratteristica imprescindibile: il cinema è nato per intrattenere: ben vengano i cosiddetti film d’essai, la critica impegnata, le denunce d’autore, ma non si dovrebbe mai dimenticare che il cinema è una forma d’espressione nata per il grande pubblico. Quindi, per definizione, per una platea vastissima e quanto mai eterogenea. Ecco perché un film d’azione può a buon diritto essere considerato l’espressione di una delle facce più autentiche dell’arte cinematografica. Duelli tra spadaccini, sparatorie, lette corpo a corpo e scazzottate, inseguimenti a cavallo, in macchina, sulle moto: è il vastissimo universo degli elementi che riescono a incollare lo sguardo di uno spettatore al grande schermo. E che assicurano uno spettacolo davvero degno di questo nome.
Il segreto di un buon film d'azione? Esagerare. Sempre
Eppure il cinema d’azione tout court nasce in tempi relativamente recenti. Prima di una certa epoca – o meglio, prima di una certa saga cinematografica, di cui si dirà ampiamente in seguito – sarebbe più corretto parlare di film d’avventura, in cui i protagonisti si avventuravano per imprese eroiche e davano prova della loro grande prestanza atletica. È il caso dei primissimi film d’azione al cinema, quelli degli anni Venti e Trenta, per intenderci, in cui si vedevano alternarsi sul grande schermo i volti di Douglas Fairbanks ed Errol Flynn. Poi la grande svolta degli anni Cinquanta: i migliori film d’avventura che Hollywood produsse sono quelli ambientati tra le sterminate praterie americane. E i film action vengono a coincidere con i film western, tra scalpi e polvere da sparo e cercatori d’oro. In quegli anni erano questi film a portare lo spettacolo nella sale di tutto il mondo; e la lista di film western oggi in tv – anche se i palinsesti spesso relegano alcuni grandi monumenti del cinema in seconda serata – continua a essere nutrita e godere del successo di una stagione e di una narrativa visiva che non è mai davvero tramontata.
Il genere action incominciò a diventare qualcosa di autonomo e ad assumere le principali caratteristiche che ancora oggi lo definiscono e lo identificano come tale solo un ventennio più tardi. Per la precisione quando il cinema d’avventura conobbe le avventure, fino ad allora rimaste solo carta e inchiostro, di un noto agente segreto. Tra gli anni Sessanta e Settanta i film della saga di James Bond si popolarono di sequenze d’azione sempre più serrate e avvincenti. E gli inseguimenti sulle Aston Martin divennero non solo una cifra stilistica che si ripete anche oggi, a quasi mezzo secolo di distanza, nei più recenti frutti del franchise, come Spectre, Skyfall, Quantum of Solace e via retrocedendo. Ma furono adottati immediatamente, come elemento distintivo e rappresentativo di un genere, dai titoli di film d’azione allora coevi a 007. Dal momento in cui la celeberrima spia apparve sul grande schermo, l’inseguimento in auto comparve anche in film come Bullitt del 1968, Il braccio violento della legge del 1971 e l’Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo, sempre del 1971.
Le cifre stilistiche del genere, che sono sempre presenti anche tra i migliori film d’azione di sempre, vennero presto standardizzate e tipizzate. Nonostante una certa varietà tematica – e non narrativa: in ogni pellicola c’è sempre l’eroe di turno che con prodezze titaniche salva il paese, il mondo, l’amata e via dicendo – possono essere descritte tutte sotto una figura retorica chiave, l’iperbole, che di riflesso dona a tutte le produzioni una poderosa dose di irrealismo. È iperbolico e irrealista il protagonista di un film d’azione: bello, intelligente, muscoloso (e mascolino), affascinante, immune al freddo, alla fame, al dolore, alle ferite, ai proiettili, dalla fibra indistruttibile, incorruttibile, integerrimo, deciso, volitivo, conquistatore, acrobata. Gli attori dei film d’azione sono questo e lo sono all’ennesima potenza. Ma andiamo oltre: avete mai fatto caso alle auto o alle armi che si vedono all’interno dei film d’azione? Anch’esse sono esagerate, bellissime, veloci, perfette se si tratta di quattro ruote; letali, dalle munizioni inesauribili, dalla gittata chilometrica che ci si riferisce a una qualsiasi bocca da fuoco.
Action non è un film. Sono saghe intere. E attori d'azione
Al di là di alcune tematiche ricorrenti, che permettono di racchiudere con agilità all’interno di precisi sottogeneri una grande quantità di titoli disponibili, è possibile una classificazione, forse ancora più efficace, per saghe. Perché, trovati il personaggio con il giusto carisma e l’ambientazione ideale, i villain di turno spuntano come margherite a primavera. E dal primo fortunato capitolo verrà tratta un sequel; e poi un altro sequel ancora; e ancora un sequel, e un sequel ancora. Per rendere l’idea rimanendo sempre legati alla saga citata in precedenza: la serie ufficiale di 007 prodotta dalla EON Productions è composta da 24 pellicole. Senza tenere conto del fatto che esistono anche tre pellicole fuori serie prodotte da altre società.
Una classificazione a maglie ancora più larghe è possibile in base agli attori che hanno reso popolare il genere d’azione in tutto il mondo, interpretando nel corso di una carriera lunga una vita più saghe che sono addirittura entrate a far parte della cultura popolare. Dal 1980 in avanti 1980 Hollywood è stata il regno di attori come Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Bruce Willis, Chuck Norris, Jean-Claude Van Damme e Mel Gibson.
Lo stallone italiano che conquistò l’America
L’anno che segnò per sempre non solo la carriera di Sylvester Stallone, ma della storia del cinema – e senza voler affatto a assumere toni sensazionalistici – è il 1976. Con l'uscita di Rocky Sly, come è tuttora soprannominato, divenne nel giro di pochi mesi uno degli attori più celebri al mondo, creando e interpretando un'icona del cinema. Solo due anni più tardi, nel 1978, torna sul grande schermo con Rocky II. Girato sempre a Filadelfia con un basso budget, Stallone ripropose il cast del primo film, che ottenne buone critiche tanto da eguagliare quasi la pellicola originale. Poi, nel 1982, fu la volta di Rocky III, con cui l’attore si cucì definitivamente addosso i guantoni del pugile più famoso della storia del cinema. L’anno, se possibile, fu ancora più importante del ’76, perché nell’arco di dodici mesi Stallone consolidò un mito del cinema per crearne un secondo: Rambo. Questa volta combatte per la sua vita, lo slogan utilizzato per pubblicizzare il film all'epoca della sua programmazione nelle sale cinematografiche, era di una lungimirante altisonanza e più adatto che mai per il veterano della guerra del Vietnam che ha segnato intere generazioni.
Ma oltre a queste due saghe cinematografiche immortali, Stallone ha regalato anche chicche isolate del genere action. Un esempio è quello di Over The Top. In questo film l’attore interpreta il personaggio di Lincoln Hawk, un camionista con un unico, grande dolore: non si perdona di aver lasciato il figlio Michael in tenera età e la moglie Christina a causa del ricco e odiato suocero che lo ha sopraffatto con la potenza del suo denaro senza la possibilità di resistere, e di essere fuggito via sulle strade al sole cocente delle lunghe traversate degli Stati Uniti invece di combattere per i suoi affetti più cari. Ora Lincoln ha la possibilità di riscattarsi, grazie anche alla moglie, che non ha mai smesso di volergli bene: la donna, ormai morente a seguito di un male incurabile, dopo anni di doloroso silenzio gli chiede di portarle personalmente il figlio Michael, studente in una prestigiosa scuola militare. Chi ha visto questa pellicola non può essersi dimenticato del più entusiasmante torneo mondiale di braccio di ferro. Un film dal taglio diverso rispetto ai grandi successi del passato (uscì cinque anni dopo il primo capitolo di Rambo, nel 1987), ma nel quale sono riscontrabili alcuni temi da sempre presenti nei film a cui ha lavorato Stallone: il riscatto sociale, la lotta per la difesa dei propri affetti, l’affermazione personale.
Per questo motivo ci permettiamo di segnalarvi un film d’azione in streaming italiano molto affine e sviluppato secondo una linea ancora più “sportiva”. Si tratta di Forever Strong, in cui sono presenti in egual misura e in maniera perfettamente bilanciata rugby, azione, valori e sentimento. Se siete rimasti affascinati da Invictus - L'invincibile, film del 2009 diretto da Clint Eastwood (e tratto dal romanzo Ama il tuo nemico - Playing the Enemy: Nelson Mandela and the Game that Made a Nation di John Carlin). Nel cast di Forever Strong un ottimo Sean Faris (il Dino Whitman nella serie televisiva Life as We Know It e Jake Tyler nel film Never Back Down - Mai arrendersi) interpreta Rick Penning, un giocatore di rugby in difficoltà. Davanti a sé ha un bivio e non sa cosa scegliere: andare in carcere o giocare per un acerrima squadra rivale, allenata dal coach Larry Gelwix, noto non solo per i suoi grandi meriti sportivi ma anche per la capacità di trasformare gli uomini in campioni fuori e dentro dal campo. Si tratta di un film d’azione gratis da vedere, come tutti gli altri presenti nell’apposita sezione del canale Cinema di PopcornTv, nel momento che più preferite grazie alla comodità dell’on demand.
L’American Dream venuto dal futuro
Un altro grande nome che è impossibile non associare al genere action è sicuramente quello di Arnold Schwarzenegger. Vero e proprio fenomeno degli anni Ottanta, Mr. Olimpia ottenne il suo primo ruolo da protagonista in Conan il barbaro che uscì nelle sale nel 1982. Spinto dalla sceneggiatura di John Milius e Oliver Stone e dalla regia di Milius, Conan rese Schwarzenegger noto a livello internazionale; e la sua carriera attoriale venne consolidata anche dal successo del sequel, Conan il distruttore, del 1984. La consacrazione definitiva e imperitura nell’Olimpo di Hollywood arriva però quando il regista James Cameron gli assegna la parte di Kyle Reese in Terminator. Fortunatissima fu l’intuizione dello stesso Schwarzenegger, che convinse il regista ad assegnargli la parte del cattivo, il T-800, il cyborg assassino arrivato dal futuro per cancellare ogni forma di resistenza dell’umanità contro il dominio assoluto delle macchine. A diritto considerato uno tra i più bei film d’azione e inseribile senza obiezioni in una ipotetica lista dei migliori film d’azione (al 42esimo posto nella classifica dei 100 migliori film horror e thriller americani di tutti i tempi), i cyborg di Terminator hanno continuato a minacciare l’umanità sino a tempi recentissimi: l’ultimo – ma solo in ordine cronologico – capitolo della saga è arrivato con Terminator 5 nel 2015. Ps.: su PopcornTv ci sono anche tutti i trailer dei film d’azione più recenti.
Del resto, un futuro distopico e governato da una tecnologia ormai sfuggita al controllo dell’umanità è uno scenario tipico in cui prendono forma e corpo numerosi bei film da vedere per una serata dedicata alla cinematografia d’azione. In questo caso, tra l’elenco dei film d’azione presenti nella libreria di PopcornTv, ci permettiamo di consigliarvi 2035 | Mind Jumper. Maxwell Caulfield – il Miles Colby di una serie tv memorabile, Dynasty – in un'apocalypse movie inquietante e ambientato, ovviamente, nel 2035. In un futuro quindi nemmeno troppo lontano, il mondo è governato da uomini corrotti e senza scrupoli che controllano l'intera popolazione tramite un micro-chip posto nelle menti di ognuno. Distorcendo la realtà, fanno apparire la città come il posto ideale in cui vivere. In realtà si tratta solo di un cumulo di rovine. Tocca a un gruppo di coraggiosi ribelli risvegliare l'intera umanità da questo incubo.
Il cinema d’azione è duro a morire
Gli anni Ottanta sono stati davvero l’epoca d’oro per i film d’azione e soprattutto per gli attori che hanno associato il loro volto a saghe memorabili. Non stupisce che abbia esordito proprio nel 1980 anche Walter Bruce Willis, o molto più semplicemente Bruce Willis, quando apparve in Delitti inutili con Frank Sinatra. Trasferitosi a Los Angeles, partecipò inoltre a musical e compare in Miami Vice, in Ai confini della realtà e nel film Il verdetto del 1982. La svolta arrivò però con il film l’Appuntamento al buio con Kim Basinger e John Larroquette per la regia di Blake Edwards. La consacrazione fu definitiva e totale con l’interpretazione del personaggio del poliziotto John McClane in Trappola di cristallo - Die Hard. Era il 1988 e il primo capitolo di una saga che ha davvero fatto scuola, visto che i film di questa serie si sono sviluppati per un arco di tempo che copre venticinque anni, fino al più recente Die Hard - Un buon giorno per morire del 2013. In mezzo ci sono stati anche 58 minuti per morire - Die Harder, diretto da Renny Harlin nel 1990; Die Hard - Duri a morire di John McTiernan del 1995; e Die Hard - Vivere o morire di Len Wiseman, uscito nel 2007.
Willis, tuttavia, ha partecipato anche a produzioni non seriali che, nel campo dei film d’azione, sono divenute punti di riferimento per il panorama coevo e per il futuro. Potremmo citare, per esempio, Pulp Fiction (e per favore non chiamatelo film d’azione comico. È molto di più), Il sesto senso, La morte ti fa bella, Armageddon… Se siete alla ricerca di bei film in streaming con questo prolifico attore – e ovviamente volete vedere un film d’azione in italiano – allora non potete perdervi Catch 44, pellicola del 2011 in cui Willis è affiancato anche da un cast eccezionale che comprende Kate Mara (Iron Man 2, I Fantastici Quattro, House of Cards) e il premio Oscar Forest Whitaker per L'ultimo Re di Scozia. La pellicola presenta la storia di Tes, Dawn e Kara sono tre amiche che sbarcano a malapena il lunario con dei lavoretti di poco conto in quel di Las Vegas. Le loro vite cambiano radicalmente quando Tes s'imbatte in un affascinante sconosciuto di nome Mel, che le coinvolge in un piano criminale che gli dovrebbe fruttare un bel gruzzolo. Le ragazze accettano, ma si ritroveranno in una scomoda situazione che coinvolge un killer psicopatico, un ruvido camionista e un cuoco che vive d'illusioni. Catch 44 è in streaming gratuito e legale solo su PopcornTv.
Siete fan delle saghe action? Preparatevi, perché vederle tutte è una missione impossibile
Si è accennato al fatto che uno dei tratti distintivi del genere d’azione sia l’iperbolica capacità dei protagonisti di riuscire sempre nelle loro imprese. Anche quando tutte le probabilità sono contro di loro. Anche quando la situazione è disperata. Anche quando è impossibile. Esiste ovviamente una saga che si è spinta oltre a ha fatto della estremizzazione delle sequenze action una sua peculiarità. Anzi, la sua peculiarità per eccellenza: Mission Impossibile. Anche in questo caso l’uomo che può fare tutto ha un volto e un nome: Tom Cruise, giustamente considerato dalla maggior parte della critica cinematografica tra le più grandi star dell'action di sempre. Con l’agente Ethan Hunt siamo all’interno di uno dei più grandi classici degli anni Novanta: il primo film del franchise debuttò sul grande schermo nel 1996. Da allora seguirono Mission: Impossible II nel 2000, Mission: Impossible III nel 2006, Mission: Impossible - Protocollo fantasma nel 2011 e infine il recentissimo Mission: Impossible - Rogue Nation del 2015.
Eppure il successo internazionale di Tom Cruise, consolidato con le imprese del noto agente segreto, si colloca dieci anni prima, nel 1986, quando il divo sfrecciava tra i cieli d’America in uno dei più celebri film d’azione dal taglio militare di sempre, Top Gun. Fu un film in cui tutto funzionava alla perfezione, dalla storyline al cast. Sì, perché tra i migliori piloti USA, oltre a cruise, c’erano anche gli occhi di ghiaccio di Val Kilmer. Star, quest’ultima, che potete vedere anche in streaming in Kill Me Again. La trama è semplice quanto coinvolgente: Fay è una donna fatale che sta cercando di scappare dopo aver derubato il suo uomo di un milione di dollari. Architetta un piano per farsi credere morta e chiede l'aiuto di un detective privato. Le cose non saranno poi così semplici. Nel cast di questo film anche Michael Madsen, che ha lavorato con Quentin Tarantino a Le iene, Kill Bill e The Hateful Eight.
Un tuffo nell’avventura
Ci avviciniamo più alla contemporaneità prendendo in considerazione i lavori di un’altra grande star dei film d’azione, Jason Statham. Atleta, tuffatore, esperto di arti marziali – tra cui Taekwondo, kickboxing, MMA – prima, modello poi e infine anche attore di successo. Il suo primo film da protagonista assoluto risale al 2002, quando Luc Besson lo ingaggia per il film d'azione The Transporter. È, ovviamente, il primo di una lunga serie, il primo di una saga di successo, poi divenuta anche serie per il piccolo schermo. Alla prima pellicola del franchise sono seguite Transporter: Extreme del 2005 e Transporter 3 del 2008. Più di recente, Statham è approdato anche a una delle saghe d’azione più di successo di tutta la storia del cinema. E come per The Transporter, i mezzi di trasporto sono sempre in primo piano. Nel 2015 fa parte di Fast & Furious interpretando Deckard Shaw, il principale antagonista di Vin Diesel, nel film Fast & Furious 7 e viene poi confermato nello stesso ruolo anche per Fast & Furious 8.
Se siete fan di questo attore ma vi infastidisce il rombo assordante delle auto, allora vi consigliamo di vedere in streaming gratis In The Name of The King: Jason Statham interpreta Farmer Daimon, un semplice contadino che vive felice con la moglie Solana e il figlio. Un giorno, un esercito di Krug (sorta di bestie guerriere) distrugge il villaggio, uccidendo il figlio di circa 9 anni di Farmer e rapendone la moglie. Assieme al cognato Bastian ed al vecchio mentore Norick, Farmer decide di armarsi e partire alla ricerca della moglie, prigioniera di Gallian, il mago che controlla i Krug e che intende, in accordo col Duca Fallow, spodestare il re Konreid ed impadronirsi del regno di Ehb.
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