Il futuro delle armi sui set dei film è a forte rischio dopo il caso Rust. Durante le riprese del western di Joel Souza, Alec Baldwin ha fatto fuoco con una pistola di scena che si credeva caricata a salve. A rimetterci la vita è stata Halyna Hutchins, la direttrice della fotografia, mentre il regista è rimasto ferito ed è stato ricoverato al Christus St. Vincent Regional Medical Center di Santa Fe, nel New Mexico.
Armi sul set: Copenhagen Industries ha la soluzione
La tragedia di Rust ha sollevato numerosi interrogativi sull'utilizzo di armi vere e la sicurezza sui set. Un'alternativa concreta arriva dalla Danimarca e la propone la startup Copenhagen Industries. Negli ultimi cinque anni, l'azienda ha lavorato al prototipo di Violette, un'arma in tutto e per tutto simile a quelle vere, ma che non usa proiettili o cartucce a salve.
Violette utilizza una miscela di propano e ossigeno per generare una piccola esplosione che simula il lampo dello sparo e il "bang" di una pistola. Gli ideatori si chiamano Søren Haraldsted e Daniel Karpantschof. Il primo è un maestro d'armi, già consulente per gli effetti speciali di film come Babylon A.D. e Melancholia. Il secondo è un imprenditore che ha fatto parte del Consiglio di esperti per l'impresa dell'ex presidente Obama ed è stato rappresentante danese dell'UNESCO.
Durante una conferenza stampa organizzata da Bandar Albuliwi, il regista che si sta battendo per eliminare le armi dai set e ha lanciato una petizione su Change.org che ha già superato le 100mila firme, Karpantschof ha spiegato che la loro Violette "è una replica e soprattutto è sicura al 100%".
Violette è 100 decibel meno udibile di una cartuccia a salve, ma fa ancora rumore. E ha un po' di rinculo.
Pistola sul set: l'esempio della replica Violette
Haraldsted e Karpantschof sono al lavoro su questo prototipo da tantissimo tempo. Nonostante l'interesse di attori come Harrison Ford e Nikolaj Coster-Waldau e la presenza di Mark Chambers della Universal nel loro advisory board, gli è sempre mancato un impegno finanziario concreto e definitivo.
Abbiamo avuto rapporti molto stretti con Universal, Netflix, la produzione bulgara Nu Boyana. Tutti hanno visto come potevano risparmiare tempo e denaro, salvare vite ed eliminare l'incertezza. Fondamentalmente tutti ci dicevano: 'La vogliamo, la vogliamo ora'. Dovevamo consegnare per Rambo 5 e ci hanno chiesto due settimane. Abbiamo risposto di non essere ancora pronti perché abbiamo bisogno di fondi per completare le attività di ricerca e sviluppo. Tutti, senza eccezione, ci hanno detto: 'Chiamateci quando siete pronti'.
Il momento giusto sembra arrivato. Copenhagen Industries ha un milione di dollari d'investimento, ma ne servono cinque per chiudere il progetto. "Una volta ottenuto il finanziamento – fa sapere Karpantschof –, abbiamo dai sei ai nove mesi per completare lo sviluppo".
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