È curioso notare come la Hollywood che accusa di sessismo il neo eletto presidente USA Donald Trump, rischi ora di essere a sua volta incriminata (e non sarebbe certo la prima occasione) per discriminaizoni di genere. Lungi dall'essere pro o contro il nuovo inquilino della Casa Bianca, ci limitiamo a riprendere una notizia lanciata da The Hollywood Reporter.
La domanda che sta dietro all'ennesimo ashtag di Twiitter, #OscarsSoMale, è: dove'erano le nomination di donne, quelle che stanno dietro la macchina da presa, ai Premi Oscar 2017? I progressi fatti dalle "minoranze", comprese quelle di colore, non hanno avuto una crescita corrispettiva per quanto riguarda il gap di genere.
Oscar 2017: nominations a un solo colore. Azzurro
Non c'era una sola nomination femminile per quanto riguarda la categoria miglior regista e una soltanto per quanto riguarda la sceneggiatura, quella di Allison Schroeder per Hidden Figures. E nella categoria cinematografica tutte le nomination erano maschili.
Un analisi del Women's Media Center ha evidenziato che le donne costituiscono appena il 20 per cento delle nomination in tutte le altre categorie che non hanno a che fare con la recitazione. Nello specifico 37 su 152 nominations. L'unica categoria in cui le donne se la cavano un po' meglio? Documentary shorts, dove hanno acquisito circa il 50 per cento delle nominations.
Progressi? Ancora troppo pochi
Sarebbe sbagliato affermare che non è stato aftto alcun passo in avanti. Diverse donne si sono guadagnate una nomination nelle vesti di produttrici: Adele Romanski e Dede Gardner (per il film Moonlight), Donna Gigliotti e Jenno Topping (per Hidden Figures), Kimberly Steward ane Lauren Beck (per Manchester by the Sea), Carla Hacken e Julie Yorn (Hell or High Water) e Angie Fielder (Lion).
Sono 9 dei 30 producers che hanno ricevuto una nomination dall'Academy: un record! Quanto tempo ci vorrà per riporre nel dimenticatoio anche #OscarsSoMale?
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