È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino è il film designato a rappresentare l'Italia agli Oscar 2022 nella categoria che premia il miglior film internazionale. L'autobiografia del regista napoletano è stata scelta dalla Commissione di Selezione istituita dall'Anica su incarico dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences e concorrerà per la shortlist che includerà i 15 migliori titoli internazionali selezionati dall'Academy. La lista definitiva sarà resa nota il 21 dicembre 2021, mentre l'annuncio delle candidature con la cinquina dei nominati per concorrere all'Oscar è prevista per l'8 febbraio 2022.
Oscar 2022: Italia candida È stata la mano di Dio
La Commissione di Selezione dell'Anica è composta da Alberto Barbera (Direttore della Mostra del Cinema di Venezia), Nicola Borrelli (Direttore della Direzione generale Cinema e audiovisivo del Mibac), Francesca Calvelli (montatrice), Edoardo De Angelis (regista), Piera Detassis (Presidente e Direttore Artistico dell'Accademia del Cinema italiano), Andrea Goretti (musicista), Benedetto Habib (produttore), Federica Lucisano (produttrice), Paolo Mereghetti (critico), Lucia Milazzotto (Direttrice Sales and Marketing di Cinecittà Spa) e Anna Praderio (giornalista).
È stata la mano di Dio ha battuto la concorrenza degli altri 17 film iscritti per la corsa per la candidatura, tra cui Tre piani di Nanni Moretti, Freaks Out di Gabriele Mainetti, Qui rido io di Mario Martone e il documentario Ennio di Giuseppe Tornatore. Presentato in Concorso a Venezia 78 dove ha vinto il Leone d'argento, il film di Sorrentino uscirà nelle sale il 24 novembre e arriverà in streaming su Netflix il 15 dicembre. Si tratta del ritorno a Napoli del regista (dai tempi del suo esordio, L'uomo in più) per un racconto personale sulla sua giovinezza vissuta negli anni Ottanta. Nel cast, oltre al giovane protagonista Filippo Scotti, spiccano Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Luisa Ranieri, Renato Carpentieri, Massimiliano Gallo, Lino Musella e Enzo De Caro.
È stata la mano di Dio, uscita al cinema e su Netflix
L'ultimo italiano a vincere l'Oscar è stato proprio Sorrentino con La grande bellezza nel 2014. Da allora, nessun titolo nostrano ha centrato la candidatura nella short list conclusiva dei cinque. Quest'anno la statuetta è finita al danese Un altro giro di Thomas Vinterberg.
La concorrenza sarà agguerrita. Tra i film favoriti spiccano il francese Titane di Julia Ducournau (vincitore della Palma d'oro a Cannes), il giapponese Drive My Car di Ryusuke Hamaguchi, l'iraniano A Hero di Asghar Farhadi, il romeno Sesso sfortunato o follie porno di Radu Jude (vincitore dell'Orso d'oro a Berlino), l'australiano When Pomegranates Howl di Granaz Moussavi (girato a Kabul in Afghanistan), il canadese Les oiseaux ivres di Ivan Grbovic, il tedesco I'm Your Man di Maria Schrader, il polacco Leave No Traces di Jan P. Matuszynski, il norvegese La persona peggiore del mondo di Joachim Trier, il finlandese Scompartimento N. 6 di Juho Kuosmanen e il russo Unclenching the Fists di Kira Kovalenko, vincitore della sezione Un Certain Regard a Cannes.
La sorpresa arriva dalla Spagna, che ha scelto la commedia El buen patrón di Fernando León de Aranoa (il regista di Escobar - Il fascino del male, Perfect Day e I lunedì al sole) e non Madres paralelas di Pedro Almodóvar. L'outsider di lusso è Memoria di Apichatpong Weerasethakul: il film con Tilda Swinton, Premio della Giuria a Cannes, è proposto dalla Colombia dove è stato girato.
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