Everything Everywhere All at Once acchiappatutto (come da pronostico) con sette statuette. Brendan Fraser premiato come miglior attore per The Whale. Niente di nuovo sul fronte occidentale del tedesco Edward Berger miglior film internazionale. Delusione per l'Italia con la sconfitta del cortometraggio Le pupille di Alice Rohrwacher. Tár di Todd Field con Cate Blanchett, The Fabelmans di Steven Spielberg e Gli spiriti dell'isola di Martin McDonagh con Colin Farrell e Brendan Gleeson i grandi snobbati. È questo il bilancio degli Oscar 2023, mai così asiatici e dalla parte dei migranti.
Oscar 2023: vincitori nel nome della diversity
Il cinema made in Usa di oggi accelera la sua corsa all'essere woke e premia gli outsider. La diversificazione dei membri dell'Academy e la ricalibrazione del conteggio dei voti hanno trasformato le statuette di Hollywood in semplici premi internazionali. "Se gli Oscar vogliono salvarsi, devono tornare alle loro origini" perché ormai "significano ogni anno di meno", ha scritto sui social Paul Schrader, invocando un ritorno alle origini "provinciali" della manifestazione. Un'industria che celebra se stessa.
Mai come quest'anno si è consumato il trionfo degli attori asiatici. Ke Huy Quan, vincitore come miglior attore non protagonista per Everything Everywhere All at Once, ha ricordato l'arrivo negli States da bambino su un barcone, in fuga da Saigon in fiamme, mentre Michelle Yeoh, miglior attrice protagonista battendo persino Cate Blanchett, nell'acceptance speech ha parlato del suo Oscar come "un faro di speranza e di possibilità". Ma se questi sono stati i migliori, quali sono stati a Hollywood i peggiori film della passata stagione?
Razzie Awards 2023: vincitori Leto, Hanks e... i Razzies
Puntuali come un orologio svizzero, la sera prima degli Oscar sono arrivati i Razzie Awards 2023, i "lamponi" dorati che "celebrano" i film più brutti dell'anno. Anche in questo caso, i pronostici della vigilia sono stati tutti rispettati: il peggior film della stagione è Blonde di Andrew Dominik con Ana de Armas. Il biopic su Marilyn Monroe si becca pure il Razzie per la peggiore sceneggiatura.
Tra gli altri "lamponi" spiccano i due per Morbius (Jared Leto peggior attore e Adria Arjona peggiore non protagonista), la doppietta per il Tom Hanks di Elvis in versione Colonnello Tom Parker e Machine Gun Kelly e Mod Sun peggiori registi per la stoner comedy Good Mourning. Ma almeno John J. B. Wilson non si prende mai sul serio e autoassegna ai Razzie il premio "per la peggior nomination in 43 anni di storia": quella alla giovane attrice Ryan Kiera Armstrong.
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