Paolo Villaggio è il protagonista della commedia A tu per tu, un film del 1984 che vede come suo co-interprete principale Johnny Dorelli. Il finanziere Emanuele Sansoni viene ‘smascherato’ dalla Guardia di Finanza. Quest’ultimo riesce a scampare all’arresto per imbrogli, iniziative truffaldine e traffici illegali, facendosi aiutare dal tassista genovese Gino Sciaccaluga, l'eterno sconfitto di tutte le situazioni (e indovinate un po’ chi lo interpreta?). Sansoni lo trascina in una lunga avventura per portare materiale riservatissimo e compromettente (un dossier di nomi eccellentissimi e di foto da recuperare ad ogni costo) al sicuro e salvare se stesso.
La recensione di A tu per tu
“Il Signore ha detto che gli ultimi saranno i primi. Non ha detto esattamente quando”. Questa citazione è presa dal film Gli ultimi saranno ultimi, un progetto che permette di riflettere sulla precarietà della vita e la possibilità di cambiarla in proprio favore. Perché c’è sempre una via d’uscita, l’importante è saperla cogliere e non lasciarsi abbattere dalle difficoltà. È proprio questo il tema principale di A tu per tu, la pellicola diretta da Sergio Corbucci e con due protagonisti d’eccezione: Paolo Villaggio e Johnny Dorelli. Parliamo di situazioni che, purtroppo, si presentano nella quotidianità di ognuno di noi, perché c’è sempre qualcuno pronto a usarci per i suoi scopi, a fingere amicizia solo per ottenere ciò che vuole ed è proprio quello che capita all’ignaro tassista interpretato dal compianto comico.
La pellicola, la cui regia di Sergio Corbucci è molto semplice ma funzionale, trova il suo punto di forza nella comicità espressiva dei suoi attori e nell’uso intelligente dell’ironia, unita ad un ritmo narrativo abbastanza sostenuto e una colonna sonora allegra, che segue il corso degli eventi. Imprevedibile, divertente e ricco di spunti riflessivi, A tu per tu presenta una sceneggiatura alquanto banale ma diretta e ben scritta. A colpire è senza dubbio l’idea di fondo messa a punto dal regista, il quale mostra una realtà universale in maniera incisiva, perlopiù attraverso l’uso di inquadrature totali e in primo piano.
Interessante è il fatto che Dorelli vesta il doppio ruolo di Emanuele e Yetta Sansoni, facendo largo uso di parrucca e vestito femminile. Un travestimento poco riuscito agli occhi dello spettatore, ma che segna l’inizio di una storia d’amore nella pellicola (immaginatevi poi come andrà a finire…). E se vi dicessimo che tra i due ci sarà anche un bacio, oltre a situazioni imbarazzanti, talvolta esilaranti e piene di equivoci? Ovviamente, come in ogni film, ci sono anche aspetti negativi: nonostante l’interpretazione di Johnny Dorelli e Paolo Villaggio sia degna di nota, quest’ultimo appare a tratti ripetitivo, ma il bello del progetto sta proprio nel fatto che in Gino Sciaccaluga possiamo trovare tutto quello che ha reso l’attore un genio della comicità italiana (il cambio di tono della voce nei momenti più opportuni, la sua indimenticabile mimica facciale e determinati atteggiamenti).
Voto: 7
Frase:
Sud America, faccia presto.
Piazza o via?
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