L’incredibile storia mai raccontata di Katherine Johnson, Dorothy Vaughn e Mary Jackson, tre brillanti donne afroamericane che - alla NASA - lavorarono a una delle più grandi operazioni della storia: la spedizione in orbita dell’astronauta John Glenn (1962). Un obbiettivo importante che non solo riportò fiducia nella nazione, ma che ribaltò la Corsa allo Spazio, galvanizzando il mondo intero. Le tre pioniere - superando ogni forma di barriera - sono state un modello d’ispirazione per generazioni. Questa la trama de Il diritto di contare di Theodore Melfi, candidato agli Oscar 2017 per il Miglior film dell’anno e con protagoniste Taraji P. Henson, Octavia Spencer e Janelle Monáe. Nel cast ricordiamo anche la presenza di Kevin Costner e Kirsten Dunst.
La recensione de Il diritto di contare
Quello diretto da Theodore Melfi è un film d’altri tempi che mostra la tenacia di tre donne di colore in un Paese e periodo storico in cui il razzismo e il maschilismo regnavano sovrani a causa della mentalità ristretta dei suoi abitanti. Un modo di pensare che ancora adesso vige in tutto il mondo, un tema che può essere definito universale e ancora ‘caldo’ e che all’epoca minacciava la possibilità di queste donne di aprirsi una strada nel mondo del lavoro e in altri ambiti. Basti pensare che negli Anni ’60 i neri non potevano sedersi sugli autobus vicino ai bianchi e dovevano fare i propri bisogni nei bagni a loro destinati e lavorare all’interno di luoghi separati dalla sede ufficiale (in questo caso parliamo di quella della NASA). A colpire de Il diritto di contare è l’ottima capacità della regista di unire e alternare sapientemente il disagio provato da Katherine Johnson, Dorothy Vaughn e Mary Jackson - quindi le scene drammatiche - a momenti di assoluta leggerezza che permettono allo spettatore di mantenere l’attenzione per tutta la durata del film. Non è cosa semplice quando si parla di temi così importanti, che mettono in luce quanto fosse mediocre, e quanto lo sia ancora, la società.
Basato su una sceneggiatura a dir poco sorprendente, solida dal punto di vista dei dialoghi che sono molto curati e concisi, Il diritto di contare è un piccolo gioiello del cinema: non a caso è stato candidato al premio Oscar più importante. Il merito di ciò non è da attribuire solo alle scelte registiche, ma anche alla magistrale interpretazione di Taraji P. Henson, Octavia Spencer e Janelle Monáe che - attraverso gli sguardi e i modi di esprimersi e di agire - sono riuscite a rendere i loro personaggi empatici agli occhi del pubblico e a trasmettere il loro stato d’animo. Altro elemento fondamentale del film è la posizione di rilievo che acquista la matematica, una delle poche materie considerate superflue ma che in realtà svolge una funzione importante nella vita di tutti i giorni e non solo.
Voto: 8
Frase:
Sono sicura che lei creda davvero a ciò che sta dicendo
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