Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, vuole tagliare 100 milioni di euro al cinema italiano. È quanto emerge da una comunicazione privata che Sangiuliano ha inviato al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e che il quotidiano Domani ha pubblicato in esclusiva. "Ti informo che è mia intenzione contribuire agli sforzi necessari alla definizione della prossima Legge di Bilancio 2024, attraverso risparmi di spesa per complessivi 100 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell'audiovisivo", scrive il ministro.
Sangiuliano Giorgetti: cinema senza 100 milioni?
Il Decreto ministeriale del 14 marzo scorso ha stabilito che nel 2023 le risorse del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e audiovisivo saranno di 746 milioni di euro. Al tax credit sono destinati 541 milioni. Ma stando a quanto sostiene Sangiuliano nella sua nota inviata a Giorgetti, queste risorse subiranno una ingente decurtazione e la somma risparmiata sarà reinvestita in altri ambiti. Il timore degli addetti ai lavori è che il taglio di 100 milioni riguardi proprio gli incentivi fiscali rivolti in larga parte alle società di produzione ed in misura minore (ma decisiva nel settore) a imprese di distribuzione, esercenti delle sale, industrie tecniche e di post-produzione.
Writers Guild Italia, Anac e 100 autori hanno pubblicato una lettera aperta esprimendo forte preoccupazione per le indiscrezioni trapelate. "In tutti i Paesi avanzati (compresi gli Usa) cinema e audiovisivo ricevono forti aiuti pubblici non solo per il loro evidente valore culturale e identitario, ma anche per il ruolo strategico che svolgono nel proiettare l'immagine del paese a livello internazionale", scrivono le associazioni.
Sembra impossibile e paradossale che proprio l'attuale governo, che di questi valori ha fatto la propria bandiera, sia pronto a mettere in crisi un sistema delicato e complesso che ha radici nella grande storia del cinema italiano.
"Non ha precedenti che un ministro della Cultura inviti il collega del Mef a tagliare fondi al cinema oltre quelli richiesti", tuona la segretaria del Pd Elly Schlein.
Un settore strategico per l'Italia la cui sofferenza è nota a tutti, tra l'altro. Qui siamo oltre l'imperizia: siamo alla scelleratezza. Ci opporremo in ogni sede.
Molto più duro Paolo Sorrentino. In un'intervista pubblicata sempre da Domani, il regista napoletano spiega che "il ministro della Cultura non ha difeso la nostra casa, che dovrebbe essere anche la sua, visto che si dice uomo di cultura".
Non sembra intenzionato a farlo. È come se una persona offrisse un milione di euro per acquistare un appartamento e la controparte dicesse 'no, va bene la metà'. Non è una cosa comprensibile, è qualcosa che suona sinistro. Quella lettera è un fatto mai visto prima. In genere è il ministro dell'Economia che chiede di ridurre le spese e gli altri ministri che cercano di difendersi dai tagli. Qua è successo il contrario con un ministro che chiede di subire più tagli per un suo settore. Non capisco il motivo e non voglio investigarlo.
Sangiuliano taglia, cinema italiano in rivolta
Da Sangiuliano, al momento, nessuna replica. Per il governo ha parlato Lucia Borgonzoni. "Oltre al taglio del 5% che vale per tutti i ministeri, per la restante parte l'intervento sarà di 14 milioni di euro e quelli che vengono tolti, vi assicuro, non peseranno", dichiara il sottosegretario.
L'intervento che faremo è solo per aggiustare principalmente la parte che riguarda il commerciale. Siamo arrivati a un numero di titoli esorbitante, c'è stato qualcosa che non ha funzionato a un certo momento.
Nel prossimo tax credit le risorse andranno esclusivamente ad artisti, registi o sceneggiatori e doppiatori, a patto che siano persone fisiche. "Tutto quello che viene fatto con l'IA deve essere segnalato nei titoli di coda: è uno strumento che sarà utile ma serve che chi vede un prodotto realizzato con l'IA lo sappia", spiega Borgonzoni.
A Repubblica il presidente dell'Anica Francesco Rutelli conferma che "il taglio sarà proporzionato a quello degli altri settori, molto più contenuto e in linea con quello degli altri ministeri".
Voglio dare atto al sottosegretario Lucia Borgonzoni di aver fatto un lavoro molto attento in questi mesi e anche rispetto alla possibilità di tagli trasversali che si dovranno in qualche misura fare con la manovra di bilancio.
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